Crimini di guerra

Gli indagati per crimini di guerra tuttora latitanti sono decine. I mandati della giustizia delle Nazioni Unite indicano i colpevoli di reati ascrivibili a comportamenti illeciti, secondo la legislazione internazionale. Tra i maggiori fuggitivi ci sono Omar al-Bashir e altri suoi complici (Haroun, Kushayb e Hussein), ricercati per il genocidio e per i crimini perpetrati in Darfur. Nei confronti degli ugandesi Ongwen, Odhiambo e Kony è stata attivata un’operazione congiunta, volta al loro arresto, che implica la partecipazione dei soldati statunitensi. I tre esponenti della LRA condussero assassini, trattamenti crudeli e altri reati. Ntaganda e Mudacumura sono gli ultimi fuggitivi della Repubblica del Congo. Vista la dipartita di Gheddafi, suo figlio Saif al-Islam (incarcerato in Libia) e Abdullah Senussi (in stato di custodia presso le autorità mauritane), restano in attesa dei relativi procedimenti, istituiti per la condotta della repressione della rivoluzione libica. Il genocidio del Ruanda comportò la condanna di decine di individui. Bizimana, Mpiranya (indicato in Zimbabwe) e Kabuga (residente in Kenya) sono tuttora latitanti, come  altri indiziati (Kayishema, Ntaganzwa, Ndimbati e Sikubwabo), i cui procedimenti sono stati demandati alla giurisdizione ruandese. I Khmer Rossi cambogiani trasferiti davanti ai magistrati, infine, sono tuttora pochi, vista la numerosità dei colpevoli.
 
24/08/2012