La Tailandia è attraversata da una seconda
guerra, oltre alla contesa che oppone il regno asiatico alla Cambogia per la
proprietà della zona di Preah Vihear. Le truppe di Bangkok sono infatti
impegnate nel Sud della nazione, per impedire le istanze di separatismo dei
guerriglieri di etnia islamica abitanti nella regione Pattani. I principi dei
contrasti derivano dall’annessione del regno omonimo da parte della Tailandia,
condotta nel 1600. La domanda di indipendenza dei residenti fu ribadita durante
il XX° secolo. L’Organizzazione Unita per la Liberazione del Pattani iniziò le
azioni volte a stabilire l’occupazione illegale dell’area e la fondazione di
uno Stato islamico, affiancata da altre entità, suffragate dalla presenza di
giacimenti di petrolio e da influenze malesi. L’instabilità si diffuse alle
province di Yala, Pattani, Songkhla e Narathiwat. Il Fronte Nazionale
Rivoluzionario Coordinato diventò il movimento più incisivo. Nel 2004, furono
registrate centinaia di vittime, dovute a collisioni tra insorti e soldati
tailandesi. L’evoluzione degli scontri continuò. Le connessioni con al-Qaida
apparsero evidenti, fino a raffigurare una linea della jihad. Secondo alcune
fonti, la guerriglia ha comportato,
finora, oltre 5.000 perdite. Dall’inizio del 2012, gli incidenti hanno implicato
decine di morti e di feriti. L’ultimo fatto degno di nota è datato 24 aprile. I
guerriglieri, normalmente, conducono assassini e attentati. L’esercito di
Bangkok, tradizionalmente alleato degli Stati Uniti, ha dispiegato nella zona
40.000 unità, attrezzate con blindati, carroarmati ed elicotteri. Le truppe
tailandesi, che dispongono di una potenza superiore rispetto a cambogiani e
laotiani, dimostrano numerosi armamenti: 380 aerei, 450 elicotteri, 1.200
carroarmati, 8.000 jeep, camion, blindati e automezzi tattici da trasporto, 50 navi, una portaerei, oltre 300 vascelli, contingenti paramilitari, centinaia di missili,
siti sospetti, artiglieria leggera e pesante. Vietnam e Birmania, nell’ambito
del bilanciamento militare della regione, dispongono di armamenti comparabili. La
Tailandia non è ancora riuscita a definire il problema dei separatisti. Bangkok, d’altronde,
resta assoggettata a saltuari avvenimenti di livello internazionale, come indicato
dall’arresto di Palazzolo e dagli attentati svolti da esponenti inviati
dall’Iran.
30/06/2012