L'esercito della Birmania è stato fornito di
armi atomiche, per bilanciare la potenza rappresentata dall’India nella regione
asiatica. Esistono numerosi siti sospetti nell'intera nazione. La guerra che oppone il Governo birmano agli indipendentisti dell'Unione
Nazionale Karen implica la partecipazione di entità internazionali, ma è
sostanzialmente sopita. Durante l’ultima settimana, però, i contrasti nello
Stato Rakhine hanno comportato decine di morti. L’esercito ha dispiegato altre
truppe e ha dichiarato la legge marziale. Gli esponenti di etnia Rohingya hanno
aggredito poliziotti e soldati. Sono state diffuse le immagini di abitazioni
incendiate. Numerosi esuli sono stati bloccati dal Bangladesh. Lo Stato
Rakhine, affacciato sul Golfo del Bengala, è abitato da razze islamiche. Le
istanze indipendentiste implicano la destabilizzazione della zona, come le
domande di autonomia nazionale manifestate dall’etnia Karen, giunta ad
organizzarsi tramite un proprio esercito di guerriglieri, armati di
kalashnikov, lanciagranate, bazooka, ordigni e lanciamissili, grazie al sostegno
della Tailandia. La destabilizzazione delle regioni birmane include i movimenti
sovversivi agenti in altri Stati dell’Unione. Gli esponenti Shan dispongono di
contingenti armati, divisi in brigate, aggrediti e limitati dall’offensiva
lanciata nel 2011 dalla Giunta militare, impostasi nel 1962 e sostituita dai
rappresentanti dei partiti da pochi mesi. Nei giorni passati, oltre dieci
soldati birmani sono stati uccisi dai miliziani operanti nell’area. Nonostante
i vincoli, lo Stato Mon costituisce un’altra regione assoggettata a contrasti,
come lo Stato Kachin. La diffusione della mafia delle Triadi è notevole e
registra milioni di esponenti, che alimentano le azioni dei guerriglieri tramite il narcotraffico.
22/06/2012