Il capomandamento della zona
palermitana di Pagliarelli, Giovanni Motisi, dispone di diversi rifugi, volti a
celare la sua presenza. Gli immobili che contraddistinguono il lato posto verso
il centro di Palermo della contrada della Favarella sono indicati come
possibile ricovero del latitante. Nello stesso rione, gli abitanti segnalano le
riunioni della Cupola provinciale degli esponenti della delinquenza siciliana.
Il mandamento di Pagliarelli ospita tre pizzerie riconducibili a Motisi ed è
sito di un altro suo riparo. È quindi desumibile la sua connessione con il
narcotraffico. L’intera zona è costituita da un’urbanizzazione povera,
disagiata, posta tra l’Università degli Studi, il carcere e la strada che
conduce ad Altofonte. Indagato dal 1998, ricercato per associazione di stampo
mafioso e assassinio, Giovanni è il discendente di una vecchia famiglia
mafiosa, che ha regolarmente coperto un ruolo di rilievo nell’ambito della
gerarchia di Cosa Nostra. Come fuggitivo, ingrassato e posto in difficoltà,
Motisi deve utilizzare vari espedienti. Secondo i residenti, è stato obbligato
ad alienare delle proprietà, tramite dei prestanome, per finanziare la
contumacia. Le sue tracce sono state individuate persino a Casteldaccia, dove
gli investigatori hanno reperito delle sue foto, in un appartamento. Il centro
di Mondello ospita interessi ed esponenti della Cupola. I grossi arresti
riescono a debilitare le fazioni dei sodalizi mafiosi. Indubbiamente, il voto
di Palermo a suffragio di Leoluca Orlando rappresenta un fatto di rilievo,
volto soprattutto ad aprire la Sicilia al teatro internazionale, ma i problemi
restano numerosi. Gli immigrati forniscono manodopera impiegata per il traffico
di narcotici e per altre attività delinquenziali. Il porto di Gioia Tauro
costituisce il sito di importazione di tonnellate di narcotici, provenienti
soprattutto dal Sud America e dagli Stati arabi, che la ‘Ndrangheta fornisce
alla mafia siciliana. Il gruppo Gambino gestisce tuttora differenti businesses,
tra cui un’azienda di autotrasporto, attiva nell’ambito del narcotraffico. I
contatti tra esponenti siciliani e statunitensi sono tuttora indubitabili. Gli
arresti propagati internazionalmente indeboliscono le fila della mafia.
26/05/2012