Castelvetrano e Denaro

I rifugi di cui può disporre il leader della Cupola della mafia siciliana, Messina Denaro, sono molteplici. Gli abitanti di Castelvetrano li indicano tramite cenni e mormorii. Il capomandamento della Provincia di Trapani, innanzitutto, è segnalato nella zona del Bar Athena e delle adiacenti strade. Il numero di immobili atti ad alloggiarlo può oltrepassare la decina, vista l’esistenza di centinaia di unità abitative ubicate tra il centro e le frazioni poste ai margini dell’area costiera. Oltre al Bar Athena, le proprietà di Denaro comprendono i supermercati della periferia cittadina, posseduti da prestanome, che permettono al capomafia di celarsi in ambienti occultati. Nel centro urbano di Castelvetrano, inoltre, è evidenziato un altro sito che lo ospita, ai lati di una strada trafficata. Il ponte che oltrepassa l’autostrada tra Palermo e Mazara del Vallo immette, infine, in una zona desolata, che Denaro può usare per rifugiarsi in uno degli stabili realizzati tra gli uliveti. Il mafioso siciliano Vito Roberto Palazzolo, arrestato a Bangkok, compariva tra i contatti del capomandamento. Ricercato dal 1993 per associazione di stampo mafioso, strage, assassini e altri reati, Matteo Messina Denaro è l’ultimo dei leaders carismatici della delinquenza siciliana. La sua designazione al vertice della Commissione Interprovinciale della mafia fu dettata da motivi opportunistici, rivolti a domandare al Governo di Berlusconi il varo dei lavori per il ponte sullo Stretto di Messina, nell’ambito dello scambio di voti politico-mafioso instaurato da Cosa Nostra e Pdl. La nomina di Messina Denaro, tuttora ribadita per attrarre finanziamenti, indica una decisione di tipo elettivo, condotta dai sodalizi egemoni nei maggiori mandamenti. Per questo motivo, nei pressi di Castelvetrano si sente dire che la magistratura potrà indagare Berlusconi per i reati riguardanti le sue connessioni con la mafia. Intendiamoci: tutti i siciliani appartengono a Cosa Nostra, che rappresenta tradizionalmente la loro società di riferimento. Persino Alfano è un esponente della mafia siciliana, come Dell’Utri, D’Alì e gli altri politici nominati nei collegi dell’isola. Identicamente, i parlamentari designati in Campania sono componenti della delinquenza camorrista e gli esponenti delle altre regioni sono riconducibili ai sodalizi mafiosi di riferimento (‘Ndrangheta, Banda di Roma, Sacra Corona Unita, Rancitelli, Basilischi, Banda della Bassa, Fininvest,…), con scarse limitazioni. I componenti della società siciliana decidono quindi le attività da intraprendere unitamente. I sodalizi egemoni di Cosa Nostra, nell’ambito di una struttura parallela allo Stato, dirigono gli affari illeciti. La famiglia Messina Denaro può vantare esponenti e contatti nelle amministrazioni e nel sistema economico. Le incarcerazioni e gli espropri nei confronti del gruppo Grigoli, però, infusero nei residenti di Castelvetrano il dubbio di perdite patrimoniali. I supermercati riconducibili a Denaro attraggono clienti dal resto della Sicilia e costituiscono tuttora un punto di riferimento per gli esponenti delle bande, tenuti a versare nelle casse dei negozi delle quote dei ricavi provenienti da affari illeciti. I grossi arresti riescono a indebolire le fazioni di Camorra, ‘Ndrangheta, Cosa Nostra, Banda di Roma e Sacra Corona Unita, ma le fattispecie dei reati di mafia devono essere applicate a tutti i sodalizi agenti in Italia e internazionalmente.

20/05/2012