Cambogia

La maggioranza dei cambogiani si considera discendente dalla dinastia degli imperatori Khmer, noti per aver espanso la propria influenza in ampie zone del Sud-Est asiatico durante i secoli passati (dall’802 al 1431), fino ad assoggettare alla propria egemonia Cambogia, Vietnam, Tailandia, Laos, Birmania e Malesia. Lo Stato della Cambogia è tuttora una monarchia, guidata dal Re Norodom Sihamoni. Il sottosviluppo è evidente. L’urbanizzazione desolata accoglie i visitatori che entrano nella nazione dai Paesi adiacenti. Le strade sono spesso asfaltate inadeguatamente. L’isteria degli assassini ha plasmato la psiche dei cambogiani. Esistono sacche di guerriglia. Il regime di Pol Pot si segnalò per l’eliminazione di circa 2.000.000 di individui, uccisi tra il 1969 e il 1979. I resti dei morti sono tuttora visibili nei siti di sterminio, che accolsero le esecuzioni dei guerriglieri dei contingenti rivoluzionari che giunsero a comandare la Cambogia nel 1975, definiti Khmer Rossi. Le sepolture collettive ospitarono numerose vittime. Il leader del movimento rivoluzionario adoperò lo pseudonimo di Fratello n. 1. Nuon Chea (Fratello n. 2), Ieng Sary (Fratello n. 3), Khieu Samphan (n. 4), Ta Mok (n. 5), Ke Pauk (n. 13), Son Sen (n. 89), il compagno Duch e Yun Yat, i suoi aiutanti, stabilirono di designarsi in scala numerica. Gli oppositori, i nemici della rivoluzione, furono torturati, sgozzati, mutilati, ghigliottinati, fucilati, impiccati, derubati, posti ai lavori forzati o spediti in zone desolate. La fine del governo di Pol Pot implicò un periodo di transizione. La Giustizia delle Nazioni Unite sta condannando per genocidio i responsabili dei crimini condotti dalla gang dei Khmer Rossi. Ci sono verosimilmente molti responsabili ancora liberi, o non indagati. La guerra di confine tra Cambogia e Tailandia implicò decine di morti negli ultimi anni e fu scatenata da controversie per l’appropriazione di una zona della Provincia di Preah Vihear. Le mine antiuomo infestano ampie aree. Gli orrori della Cambogia, inoltre, dimostrano razionalmente di non finire. Lo Stato asiatico è attivo in un business anomalo: importa cadaveri da altri Paesi, tra cui India e Cina, per il loro smaltimento. Le sepolture sono diffuse, come l’antropofagia, tradizionalmente praticata in tutto il continente asiatico e in Africa. Lo sterminio dei Khmer Rossi implicò la produzione di ampi derivati dalle reliquie, tra cui cibo per cani. L’odore dolce dei corpi permea l’atmosfera di alcune zone. Ci sono mobili dipinti con il colore del sangue. I bambini, talvolta, sono destinati a riti di immolazione, che si concludono con la loro ingestione. I riti di iniziazione, svolti tramite salassi da deglutire, sono destinati a fortificare l’organismo, ma comportano patologie collaterali, tra cui l’epatite. Le condizioni di vita sono indigenti e sono aggravate da malattie come la diffusa scabbia e la rara lebbra, derivanti dall’antropofagia stessa. La peste, d’altronde, raggiunse l’Europa dalla Cina nel 1300. Il disagio sociale è lampante. Gli altoparlanti del regime diffondono nelle strade bollettini e commenti. Il lago Tonle Sap e il fiume che attraversa Phnom Penh furono utilizzati come fosse collettive. Casupole indecenti, poste in mezzo al fango, ai margini delle strade, alloggiano milioni di individui, nei centri abitati, alla loro periferia e nelle zone sperdute. I temporali tropicali permettono alla vegetazione di propagarsi rapidamente. I giacimenti di idrocarburi e le rive marine costituiscono opportunità. I materiali edili forniti dai dipartimenti per lo sviluppo giacciono ai bordi delle strade. Come nel resto del continente asiatico, l’intelligenza della maggior parte degli abitanti è scarsa e connette solo un paio di pensieri. La mafia delle Triadi satura ogni elemento. I suoi esponenti lambiscono l’80% della popolazione e sono attivi soprattutto nell’ambito del narcotraffico, vista la produzione e la raffinazione di oppio, eroina, marijuana e hashish. Le sostanze illecite sono rivolte all’esportazione. La Cambogia è uno Stato-mafia. Le Triadi che agiscono nel Triangolo d’Oro dell’eroina sono tuttora comandate dalle direttive fornite dal sodalizio degli eredi e dei complici di Khun Sa. Il Re Norodom Sihamoni è visto come un boss di riferimento, nonostante sia ai vertici della polizia. La mafia internazionale, registrata in ogni Stato, d’altronde, recluta centinaia di milioni di individui in tutto il mondo, appartenenti alle fasce meno abbienti. I ragazzini vendono narcotici. Angkor è il luogo che nasconde il simbolo dell’Impero. Phnom Penh, Siem Reap, Battambang e Pailin sono infestate da sodalizi delinquenziali. Preah Vihear testimonia la guerra nei confronti della Tailandia. <<Sì, sono uno khmer rouge>>. I cambogiani che aderirono al regime si presentano con questa proposizione. Anlong Veng fu l’ultimo centro costretto a piegarsi al Governo post-rivoluzionario ed è il sito che ospita i maggiori reduci. La killing madness implica l’esistenza di squadre della morte, volte a eliminare, tuttora, individui scomodi. Il Tribunale che sta giudicando l’élite al comando è stato obiettivo di aggressioni. Il Capo del Governo (Hun Sen) e altri componenti dell’esecutivo attuale sono ex-Khmer Rossi. La loro influenza nei contesti sociali e politici è oggi tangibile. Polizia ed esercito appaiono attendibili. La morte di Pol Pot, nel 1998, suscitò diversi dubbi. La televisione cambogiana mostra le difformità tra le foto del despota da giovane e da vecchio, tali da far supporre un cambio di identità o la sostituzione di una seconda figura. È peraltro paradossale la somiglianza, almeno genetica, tra lo stesso Pol Pot, <<l’amico di Mao>>, armato dalla Cina per condurre la rivoluzione, e il deposto Re Norodom Sihanouk, che svolse il ruolo di Capo di Stato durante l’era dei Khmer Rossi, che supportò ampiamente, dopo la destituzione a lui pervenuta dall’esecutivo di Phnom Penh. Esistono dei dilemmi identici relativi alle fini di Son Sen e di Khun Sa. La Cambogia adesso è stretta tra Vietnam e Tailandia nel contesto internazionale, è assoggettata ad embargo informale, ma ribadisce la propria alleanza con la Cina e con gli Stati non-allineati. Il livello di sviluppo atomico è limitato, nonostante i vari siti nucleari e le ambizioni di comprare armamenti non convenzionali con cui potenziare l’esercito, oltre alle decine di missili già disponibili.

28/05/2012