Vukovar

Le sepolture di Vukovar
Esiste una sepoltura collettiva, a Vukovar, che non è mai stata individuata. Posto al confine con la Serbia, a margine del Danubio, l’abitato svolse il ruolo di testimone di un capitolo della Guerra in Croazia. Il centro urbano di Vukovar fu accerchiato e assediato durante il mese di agosto del 1991 dai contingenti comprendenti le divisioni armate dell’Esercito Nazionale Jugoslavo (Jna) e le unità di guerriglieri paramilitari. I soldati croati e la 204a Brigata dell’esercito di Zagabria restarono nella zona, opponendo una consistente resistenza. La superiorità di armamenti della Jna e la numerosità dei soldati serbi furono contrastate da 1.800 militari, trincerati nella città. I 36.000 aggressori disponevano di carroarmati, rifornimenti, aviazione, mitragliatori, artiglieria pesante, lanciamissili. Tra le loro truppe, c’erano i cetnici, i guerriglieri delle unità territoriali dei serbi e le formazioni paramilitari. La resistenza era attrezzata con fucili, kalashnikov, contraerea, mine anticarro e Rpg, ottenuti dalle basi militari espugnate. Secondo alcune fonti, le vittime croate furono 5.000. Le ambulanze ospedalizzarono i feriti. I serbi subirono numerose perdite e lanciarono circa un milione di proiettili di artiglieria verso i bersagli, colpendo persino i siti nucleari e causando dispersioni di radiazioni, normalmente riscontrabili in tutti gli impianti non moderni. Le esplosioni lacerarono l’atmosfera migliaia di volte al giorno. Nel buio, i lampi degli ordigni squarciarono gli obiettivi. I combattimenti indebolirono i decisi difensori. I detriti delle abitazioni distrutte invasero le strade. L’assediò finì dopo 87 giorni, prima dell’inverno. Il 18 novembre 1991, l’Esercito Nazionale Jugoslavo, le Unità Territoriali e la polizia serba occuparono Vukovar. Iniziarono i massacri e le deportazioni degli abitanti e dei soldati che parteciparono alla resistenza. Il centro fu interamente distrutto. Le Tigri di Arkan, poste agli ordini di Zeljko Raznatovic e di Goran Hadzic, proseguirono le iniziative volte a <<ripulire>> la regione. Il 20 novembre 1991, le truppe assoggettate al comando della Jna rimossero 264 croati e altri non-serbi dall’ospedale cittadino. Le vittime, divise in gruppi di 10 o 20, furono trasportate altrove e uccise. I loro corpi furono sepolti in una fossa comune. Altri episodi sanguinosi distinsero lo svolgimento della guerra, fino alle operazioni con cui i croati riconquistarono la zona. Le tombe del cimitero di Vukovar ospitano tuttora sepolture imprecisate. È probabile che il Danubio possa alloggiare altri resti.

Film: Vukovar


31/03/2012