Palazzolo era uno dei finanzieri di Cosa Nostra. Il suo
arresto ha interrotto una latitanza durata troppi anni. Il mafioso italiano è
stato bloccato ieri all’aeroporto di Bangkok dalla polizia tailandese e
dall’Interpol. Conosciuto per il nome falso di Robert Von Palace Kolbatschenko,
Palazzolo era ricercato in Italia per associazione a delinquere di stampo
mafioso. Originario di Terrasini, accusato di riciclare soldi per conto di
Provenzano e di Riina, entrato in contatto con Giovanni Brusca, arrestato in Svizzera
nell’ambito delle indagini riguardanti il procedimento italo-statunitense
<<Pizza Connection>>, l’esponente siciliano si trapiantò in Sud
Africa, diventando il boss di riferimento della delinquenza e vivendo persino
in Namibia. I suoi appoggi politici e amministrativi arrivarono a coinvolgere
Dell’Utri, con contatti che giunsero sino al tavolo di Berlusconi. Condannato a
9 anni di prigione, Kolbatschenko era assoggettato a un mandato di cattura
internazionale. Essendo uno dei finanzieri di Cosa Nostra, Palazzolo adesso è
passibile di estradizione. I businesses da lui avviati restano oscuri. La
Tailandia dovrà consegnarlo all’Italia, siccome il Governo sudafricano ha
dimostrato di ospitare troppi latitanti. Gaspare Mutolo aveva indicato Vito
Palazzolo tra i boss agenti a margine della Cupola, come sostituto di Procopio
Di Maggio, durante il periodo in cui la Commissione era composta da Riina,
Brusca, Montalto, Calò, Gambino, Madonia, Buscemi, Di Maggio, Geraci, Motisi,
Puccio e Lucchese. <<Dell’Utri non devi convertirlo, è già
convertito>>. Parlando del politico del Pdl, Palazzolo fornì questa
opinione, evidenziando, in gergo, l’appartenenza di Dell’Utri a Cosa Nostra. Il
riciclaggio unisce quindi i due personaggi.
31/03/2012