Ratko Mladic è comparso ieri davanti ai giudici del
Tribunale Internazionale per l’Ex-Jugoslavia. I magistrati dell’Aia hanno
quindi stabilito le fasi del procedimento che riguarda il comandante
dell’Esercito della Repubblica Srpska, sancendo tempi, modi e procedure per la
presentazione di testimoni e di elementi probanti, secondo la normativa
prevista dallo Statuto dell’Icty e dall’ordinamento legislativo internazionale.
I procuratori sono stati invitati a esporre i materiali originali. Il prossimo
20 aprile, Mladic dovrà notificare alla Corte eventuali dichiarazioni. L’avvio
effettivo del procedimento avverrà il 14 maggio, con l’esposizione iniziale
dell’accusa. Lo sviluppo dell’istruttoria è destinato ad essere ampliato. I
procuratori hanno sottolineato l’abbondanza di atti da far valutare alla
Camera, indicando 255.000 documenti. I legali del generale serbo-bosniaco hanno
chiesto di avere lo stesso tempo a disposizione della controparte per l’esame
incrociato dei testimoni, garantendo il proprio impegno per la prosecuzione
tempestiva di elenchi, dati e fascicoli, archiviati presso il Registro del
Tribunale. Nonostante le opposizioni della difesa, il Presidente della Corte,
Alphons Orie, ha fatto notare l’indispensabilità di inoltrare questioni o
istanze rapidamente, evidenziando la varietà di circostanze che impediscono
l’accettazione di argomenti superflui. Dal 1992 al 1995, durante la Guerra in
Bosnia, Ratko Mladic ordinò la maggioranza delle azioni condotte dai propri
soldati nei confronti dei contingenti bosniaci. Il comandante della Vrs fu
accusato di genocidio, complicità in genocidio, persecuzione, sterminio,
assassinio, deportazione, crimini di guerra, trattamenti crudeli e violazioni
delle leggi belliche. La sua difesa ha spiegato che l’indagato non chiede
trattamenti speciali, ma solo gli stessi diritti degli altri indiziati. I
procuratori hanno attestato la cooperazione con gli avvocati e hanno chiesto
informazioni in merito ai viaggi di Mladic a Belgrado. <<Il team medico
mi ha visitato -, ha detto Ratko, facendo notare la propria sicurezza -.
Durante la guerra, spesi molti anni difendendo il Mount Romanija. La Jugoslavia
non esiste più. Serbia e Bosnia sono divise dal Fiume Drina. Esiste solo la
Federazione della Bosnia-Herzegovina. Non accetto dichiarazioni scritte, ma
solo esposizioni verbali pronunciate in questa Camera. Dopo gli accordi di
Dayton, vidi alla televisione che guerriglieri serbi, musulmani e croati si
affrontavano ancora. Avete detto che si svolgerà un procedimento onesto. Sto lamentandomi
delle statistiche e delle procedure>>. La Giuria investigherà l’evidenza
fornita da libri e filmati. Nelle stanze del Tribunale dell’Aia, il
procedimento nei confronti di Radovan Karadzic sta continuando l’esame dei
testimoni, che depongono davanti a un paravento. Senza mostrare il viso,
criptato alla vista delle immagini televisive, i testi hanno risposto agli
interrogatori dei legali e dei procuratori, fornendo dettagli in merito allo
svolgimento della guerra. Sono state elencate alcune delle operazioni che
condussero alla caduta di numerosi centri urbani ed è stata ribadita la
presenza di sepolture collettive. Le azioni delle formazioni paramilitari sono
state assoggettate a precise domande.
30/03/2012