Berlusconi, Dell'Utri e la mafia

La prova delle connessioni mafiose di Berlusconi deriva dalla nomina di Messina Denaro al vertice della Cupola. La designazione del capomafia di Castelvetrano costituì infatti una decisione di comodo, adottata da Cosa Nostra, volta soprattutto a domandare al Governo del Pdl il varo dei lavori per il ponte sullo Stretto di Messina, per guadagnare miliardi di euro, in cambio del sostegno politico al partito del magnate di Arcore. Berlusconi, d’altronde, apprezzò l’offerta della mafia, inserì il progetto del ponte tra i propri programmi, incassò i voti di Cosa Nostra e ‘Ndrangheta per il Pdl, varò i lavori dell’opera, con la responsabilità congiunta di altri esponenti politici (tra cui Dell’Utri) e iniziò a intascare tangenti, versate dal gruppo titolare dell’appalto. Il voto di scambio politico-mafioso è ovvio e non si capisce come mai non sia stato ancora indagato dalle autorità giudiziarie. Berlusconi, inoltre, è colpevole di altre fattispecie di reati di mafia: associazione di stampo mafioso, concorso esterno e riciclaggio. I finanziamenti a lui elargiti da Cosa Nostra a partire dagli anni ’70 furono registrati dai sistemi bancari, sono tuttora evidenti e derivarono persino dal traffico di eroina. Vittorio Mangano, posto a capo del mandamento di Porta Nuova e impiegato ad Arcore, fornì al businessman connessioni e apporti di soldi, come i contatti promossi da Dell’Utri con esponenti siciliani. Riconosciuto come capomafia di tutta la zona milanese, Berlusconi ampliò i propri businesses tramite condotte disoneste, tangenti e contatti politici, che giunsero fino a Craxi e a Pillitteri. I rapporti del magnate con Dell’Utri, personaggio considerato parte di Cosa Nostra e della Cupola siciliana, ribadirono le sue connessioni con la mafia. La P2 e Gelli mostrarono altri intrighi. La Fininvest è oggi un’associazione di stampo mafioso egemone in Italia e internazionalmente, che unisce esponenti di Cosa Nostra, della ‘Ndrangheta, della Camorra e di altri sodalizi, utilizzando persino il vincolo impositivo per allargare la propria azione. I mezzi giornalistici deviati della Fininvest dirigono tuttora traffici di narcotici. L’affermazione di Berlusconi al vertice riconosciuto della mafia italiana fu approvata grazie alla propaganda da lui impostata nei confronti della giustizia, che può costituire un fatto perseguibile, visti, inoltre, i provvedimenti legislativi introdotti dalla sua maggioranza, che costituirono un contrasto tra poteri inaccettabile per lo Stato di diritto e un’agevolazione della delinquenza mafiosa. Il Pdl alloggia mafiosi e capimandamento. La lobby del magnate di Arcore impregna settori economici e politici. In via stragiudiziale, Berlusconi e Dell’Utri sono condannabili per le loro connessioni e per i loro comportamenti mafiosi. Il secondo esponente, inoltre, visti gli arresti che riguardarono Cosa Nostra, ampliò il proprio ruolo di riferimento. Il mandamento di Palermo, adesso, ha adottato i supporters del team calcistico per imporre la propria supremazia provinciale persino a Corleone, dove resta egemone il sodalizio Lo Bue-Provenzano-Riina-Bagarella. Le gerarchie mafiose sono però attraversate da un periodo di riorganizzazione, che include una maggiore rilevanza degli elementi economici. La Fininvest di Berlusconi rimane il gruppo mafioso di riferimento. Altre aziende, come Sun, costituiscono manifestazioni di Cosa Nostra negli Stati Uniti. L’esistenza, a Palermo, di ampie sacche di immigrati e di disoccupati, dediti spesso al traffico inutile di narcotici, potrà sparire grazie a politiche rivolte alla produzione di occupazione e di opportunità di lavoro, soprattutto nelle zone meno urbanizzate.
 
20/03/2012