La mafia dei continenti americani può giustamente ambire ad
una posizione egemone tra i maggiori sodalizi agenti negli ambiti globali. La
delinquenza del Sud, del Centro e del Nord America è infatti in grado di
allungare i propri tentacoli internazionalmente, presentandosi soprattutto come
vettore per un traffico di narcotici inammissibile. Tutte le tonnellate di
sostanze illecite prodotte in Brasile, in Colombia, in Venezuela, in Messico e
negli altri Paesi americani costituiscono dei businesses nazionali, alimentati
da milioni di addetti. Le rotte per l’esportazione di narcotici comprendono
transiti aerei, terrestri e marini, verso Stati Uniti, Europa, Asia, Australia
ed Africa. In America, il termine mafia fu utilizzato per indicare inizialmente
gli esponenti della criminalità italiana, emigrati e trapiantatisi negli
States. Oggi, a Cosa Nostra americana si sono sommati i gruppi e le gangs di
delinquenti che operano in contesti illegali, riconducibili soprattutto a
diversi ceppi etnici (asiatici, neri, musulmani, ispanofoni ed europei). Il
loro ambito d’azione, testimoniato dalle indagini dell’Fbi, si estende a vari
affari e implica miliardi di dollari di profitti, riciclati dal sistema
produttivo. La mafia statunitense giunse quindi a infiltrare numerosi settori,
tra cui quello finanziario (introducendosi in Bank of America, Bankers Trust,
JP Morgan…). Rick Porrello è un agente della polizia di Cleveland, posto a capo
di un commissariato del centro urbano. <<Durante gli anni ‘70, c'erano
circa 26 famiglie, o gruppi criminali italo-americani, negli Stati Uniti
d'America. La maggior parte di loro era posta sulla costa orientale, o nel
Midwest. A New York, c'erano cinque famiglie criminali separate -, sottolinea
Porrello -. Dopo l’assassinio di un esponente della mafia di Cleveland, nel
1977, normative anti-racket, leggi sulla droga più rigide, operazioni sotto
copertura, programmi federali di protezione dei testimoni e cooperazioni tra
autorità senza precedenti diventarono armi molto efficaci contro la mafia. Di
conseguenza, le gerarchie mafiose furono smantellate interamente in città come
Cleveland, Milwaukee, Kansas City e Los Angeles. “Padrini” mafiosi di New York
come Tony Salerno e John Gotti furono condannati e incarcerati a vita>>.
Los Angeles rimane uno dei maggiori centri urbani del mondo, in cui la
diffusione della delinquenza e dei narcotici è notevole. Attraverso il confine
messicano, i porti e gli aeroporti degli Stati Uniti transitano tonnellate di
sostanze illecite, destinate alle gangs agenti in tutto il Nord America. I
contrasti tra i gruppi di narcos messicani costituiscono una guerra che
comporta migliaia di cadaveri annualmente. Joaquin Guzman è indicato come boss
egemone di riferimento. La mafia italiana, formata da esponenti di Cosa Nostra,
Camorra, ‘Ndrangheta, Sacra Corona Unita, Fininvest e altri sodalizi, dimostra
la propria coesione e interagisce con le organizzazioni di gangs e cartelli. La
Commissione fornì un prototipo per la fondazione della Cupola siciliana e delle
connessioni di sodalizi come Camorra o ‘Ndrangheta. <<Durante gli anni
’30, una cosiddetta Commissione sviluppò e guidò scarsamente le famiglie della
criminalità italo-americana>> ribadisce Rick Porrello. Composta dai capi
di cinque organizzazioni di New York e di altri due sodalizi, la Commissione si
incaricò sia di <<coordinare gruppi criminali diversi, come il potente
sindacato ebreo, che lavorava a stretto contatto con la mafia, sia di stabilire
regole che comportassero operazioni più efficienti e meno spargimenti di sangue,
che attiravano attenzioni indesiderate da parte della legge>>. Le
storiche famiglie newyorkesi (Gambino, Lucchese, Genovese, Bonanno e Colombo),
i loro <<made men>> e i loro boss stabilirono quindi un sistema di
governo della mafia statunitense, che attraversò i decenni, facendo registrare
guide e imprigionamenti di leaders come Lucky Luciano, Vincent Mangano, John
Gotti, Al Capone, Frank Costello, Carlo Gambino, Vincent Gigante, Paul
Castellano. I gruppi egemoni iniziarono ad agire in rappresentanza del resto
delle 26 famiglie riconosciute in tutti gli Usa. Il Sindacato Nazionale della
mafia americana accolse le compagini multi-etniche delle altre organizzazioni
delinquenziali. Aziende e decisioni politiche furono contagiate dalla mafia.
Diversi gruppi, tra cui Hilton, alimentarono ipotesi di riciclaggio. Le
relazioni tra sodalizi italiani e americani furono assoggettate a indagini e a
procedimenti giudiziari. La mafia del Sud, del Centro e del Nord America è oggi
perfettamente visibile in ambito mondiale ed è connessa alle altre grosse
organizzazioni mafiose, operanti in Europa, nelle nazioni islamiche, in Asia,
in Africa, in Australia e in India.