
Lo Stato croato è ascrivibile tra le potenze atomiche. Vista l'esistenza di nazioni che dispongono di armi atomiche, oltre a Usa, Francia, Regno Unito, Russia e Cina, si deve valutare un nuovo bilanciamento geopolitico, che prenda atto di Stati come Iran, Siria, Libia, Israele, Iraq, Arabia, Corea del Nord, Giappone, India, Pakistan... Indubbiamente, l'alleanza delle nazioni arabe detiene adesso ordigni nucleari. L’esercito di Zagabria ha una capacità offensiva limitata, ma dispone di materiali radioattivi da utilizzare per la produzione di testate. La Croazia, oltre ad essere proprietaria, assieme alla Slovenia, del sito di Krsko, detiene altri impianti, che non sono posti sotto la sorveglianza delle istituzioni atomiche internazionali. Il Governo di Kosor, in attività dal 6 giugno 2009, ha ereditato una linea politica fortemente indirizzata verso l’intesa con l’Europa e con la Nato, che dovrebbe implicare il rispetto degli ideali dei trattati che regolano l’impiego della tecnologia atomica nel mondo: disarmo, divieto di utilizzo di ordigni non convenzionali e interdizione delle sperimentazioni nell’ambiente. L’esercito croato (Hrvatska Vojska) è costituito da marina, artiglieria, aviazione, contingenti meccanizzati e motorizzati. L’impegno finanziario per la difesa comporterà, nel 2009, uscite pari a 780 milioni di euro. L’industria croata produce tuttora rilevanti quantità di armamenti: rivoltelle Hs 2000; mitragliatori Vhs, Ero, Macs 3, J98 e Rt20; lanciagranate Rbg-6; mortai 96, 93, 75, Commando 60 e Sp-8; carroarmati Degman 95, 84A4, 84D, Lov-1; lanciamissili Rl90, Tajfun 96, Vulkan 91, D-30 e Rak-12; blindati con missili antiaerei S-10Cro. Gli esplosivi nucleari forniti dalle centrali atomiche possono quindi diventare componenti delle testate. Sono evidenti anche le tracce incontrovertibili dell’impiego di armamenti chimici durante il conflitto per l’indipendenza, nonostante la firma dei trattati che li dovrebbero impedire. Il sito nucleare posto tra gli abitati di Batina e Kutina è destinato alla produzione e allo sfruttamento di elementi radioattivi in un reattore affiancato da diversi impianti. Nella stessa zona, ci sono dei laghi avvelenati da sostanze tossiche, che dovrebbero derivare dai residui del centro, la cui natura atomica è confermata dagli abitanti di Novi Sad. Nelle lande alla periferia di Vukovar si vede chiaramente un sito termonucleare abbastanza moderno, che presenta le torri di raffreddamento cilindriche tipiche di tutte le centrali atomiche meno evolute, di colore bianco e beige. Il centro urbano mostra i segni della guerra e dispone di un altro sito, probabilmente in disuso, colpito pesantemente da esplosioni. Il reattore sperimentale Triga Mark II da 250 Kw, inoltre, utilizzato in passato dalla Jugoslavia, è adesso di proprietà dello Stato croato. Altri impianti possono essere rilevati a Zagabria e Osijek.
Film: I siti nucleari di Vukovar
21/07/2009