Iraq: development

Oltre al conflitto e all’occupazione delle truppe statunitensi, 29 milioni di iracheni devono affrontare una condizione di sviluppo che presenta un livello di vita sostenibile solo in poche zone dello Stato. A Baghdad, i quartieri costituiti da edifici abbastanza moderni, in cui si potrebbe vivere decentemente, sono pochi. Nelle altre città, il divario tra la nuova urbanizzazione e il degrado è rilevante. Il problema <<dell’economia di guerra>> non riguarda solo infrastrutture, settori produttivi, commercio e servizi, ma comprende formazione e istituzioni. Ne risentono anche gli ospedali: occorrono strutture, medicinali, cure, medici e infermieri. Si può avere solo un’idea dei disagi a cui sono assoggettate le persone, di norma e quando vengono colpite dal conflitto. Indubbiamente, la Lega Araba e le altre nazioni islamiche potranno fornire finanziamenti e si dovrà monitorare il ruolo dell’Opec. Potrebbero essere sfruttati gli aiuti delle istituzioni internazionali (Banca Mondiale, Nazioni Unite, Fmi). L’Iraq deve tuttora finire di pagare l’indennizzo per l’invasione del Kuwait con il 5% dei profitti relativi all’industria petrolifera. Abdullah Ibrahim al-Shehhi, Ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti a Baghdad, evita di assumere posizioni a favore delle differenti fazioni (Stati Uniti o iracheni). <<Dovremmo parlare del futuro. La situazione, adesso, è migliore di prima. Il conflitto ha ucciso troppe persone, distruggendo molte cose>>, chiarisce Abdullah, che si presenta con una scorta di 7-8 uomini, armati di mitra e rivoltelle, che si mettono di guardia al suo tavolo e all’area adiacente. <<Il problema iracheno consiste nel fatto che il Governo, il regime, ha combattuto per 25 anni, guerra dopo guerra. I soldi sono stati impiegati per i conflitti. Gli iracheni non si occupavano delle persone, della salute, ma compravano attrezzature militari>>.

In termini di investimenti real estate, esiste un ideale di sviluppo a cui l’Iraq può ispirarsi per progredire rapidamente?

<<L’Iraq è uno Stato antico. Gli iracheni manterranno parte della propria storia, della storia araba e deriveranno elementi positivi dall’Europa e dagli Stati Uniti>>.

Che prospettive ci sono? Quanto impiegherà l’Iraq per raggiungere un livello di sviluppo apprezzabile?

<<Non meno di un decennio. Non mi riferisco alla progettazione delle strade e delle abitazioni. Formare le persone comporterà del tempo>>.

Il Kuwait è decisamente più evoluto.

<<Gli Emirati Arabi Uniti e il Kuwait sono nazioni sviluppate. Hanno soldi e idrocarburi. Gli iracheni adesso devono ponderare tutto, ma hanno petrolio e acqua…>>

Video: Sadr City


06/02/2009