L’arresto di un esponente mafioso come Zagaria spiega la vittoria dello Stato e della Giustizia nei confronti dei delinquenti. Il camorrista, imprigionato il giorno 7 a Casapesenna, si celava in un bunker posto nel sottosuolo. Gli agenti sono riusciti a individuare l’immobile del casalese grazie alla trivellazione di un fabbricato di Via Mascagni. Lasciato senza elettricità, nel buio, Zagaria si è dovuto consegnare agli investigatori. Condannato all’ergastolo, il boss si nascondeva codardamente in stanze costruite a 6 metri di profondità. Le immagini dell’arresto hanno mostrato un ometto con i capelli corti e gli occhiali, ammanettato. Giunto al vertice del sodalizio, dopo gli arresti di Schiavone, Diana, Setola e Iovine, Zagaria era visto come un capo della mafia e il suo gruppo di riferimento agiva in tutta Italia in differenti settori, tra cui il comparto edile. I magistrati napoletani hanno quindi chiesto l’arresto di Nicola Cosentino, visto come un tramite governativo del Pdl di Berlusconi con la Camorra. Le collusioni dei parlamentari, finora, hanno impedito l'imprigionamento di altri indagati. L’intreccio tra crimine e politica rimane uno dei mezzi di sovvenzione più utilizzati dai cartelli delinquenziali e implica ovviamente almeno lo stesso Berlusconi. L’incarcerazione di Zagaria ha coinvolto decine di mafiosi. Si attende adesso il vaglio delle complicità e dei patrimoni riferibili agli esponenti malavitosi. L’economia italiana, indubbiamente, dimostra un ritardo di sviluppo dovuto alla diffusione della mafia. Il sistema della Camorra rappresenta una delle fazioni che operano nell’ambito dei mezzi giornalistici della Fininvest, come la ‘Ndrangheta, Cosa Nostra, la Banda di Roma e gli altri gruppi deviati o mafiosi. In Campania, adesso, oltre ai Casalesi, esistono sodalizi egemoni in ogni capoluogo e in ogni provincia, tra cui i Lauro e i Di Lauro a Napoli. L’elenco dei principali latitanti registra il riferimento di Marco Di Lauro, la cui presenza è indicata sia nella stessa città di Napoli, sia in Olanda. Responsabile dell’omicidio di una ragazza, il napoletano ha stabilito nello Stato nordico una propria base. Gli agenti olandesi ribadiscono che Di Lauro passa tra le loro maglie di sicurezza. Secondo le notizie fornite da residenti dell’Aia, il figlio di Paolo Di Lauro sfrutta altri appoggi in Germania per condurre un traffico illecito di narcotici verso l’Italia. In Olanda, però, l’indagato dispone di appartamenti e un immobile gli è stato comprato dalla propria famiglia. Le informazioni che lo colpiscono sono frequenti e fanno ipotizzare una sua presenza costante, pari a diversi mesi, nel centro urbano olandese. Il coordinamento tra le differenti polizie può chiaramente offrire opportunità maggiori per l’arresto dei ricercati a livello internazionale, tra cui figura Joaquin Guzman, capo dei sodalizi americani. L’Olanda, d’altronde, è implicata nel traffico di narcotici verso tutto il mondo, comprati impunemente dagli Stati produttori. I mezzi televisivi della Fininvest rappresentano un sodalizio mafioso. Berlusconi, Moratti, Dell’Utri, Tarak Ben Ammar e Banca Intesa sono tra i soggetti che riciclano miliardi di euro grazie a istituti olandesi che offrono elevati interessi. La ‘Ndrangheta è la mafia più ricca, visti i loschi traffici che conduce. Il ponte sullo Stretto di Messina attrae l’attenzione della manovalanza mafiosa e delle aziende edili contigue alla delinquenza, di stampo siciliano e ‘ndranghetista. La ‘Ndrangheta, in Calabria e nel resto d’Italia, è costituita dalla normale formazione di sodalizi ed è in grado di racimolare soldi all’estero tramite diramazioni e traffici di narcotici. Ogni raggruppamento, o ‘ndrina, ha un proprio leader. Gli ‘ndranghetisti e i picciotti sono spesso connessi ai mezzi informativi della Fininvest. Il supporto al Pdl di Berlusconi è consolidato, come in Sicilia e i voti politici sono retribuiti da ampi stanziamenti statali, tra cui lo stesso ponte sullo Stretto, il cui progetto, evidentemente irrealizzabile, doveva essere approvato immaginando un attraversamento diverso della fascia di mare (le zattere mobili sono un esempio). Il porto di Gioia Tauro importa tonnellate di narcotici, provenienti soprattutto dagli Stati sudamericani e magrebini. L’attività investigativa conduce annualmente all’intercettazione di notevoli recapiti, ma le sostanze che riescono a oltrepassare la sorveglianza sono sovrabbondanti. Messina Denaro, Badalamenti e Motisi sono gli esponenti di Cosa Nostra tuttora latitanti.
09/12/2011