Il compound di Gheddafi a Bab al-Aziziyah era il principale centro strategico del rais di Tripoli. Bersagliato dai contingenti occidentali durante l’operazione Unified Protector, il sito è caduto grazie alle aggressioni dei rivoluzionari, dimostratesi in grado di definire un evento storico. I guerriglieri impegnati negli scontri per la conquista di Tripoli hanno iniziato ad accerchiare la base il 22 agosto. I jets della Nato hanno svolto raids, destinati a colpire precisamente i reparti delle truppe governative impegnati nella difesa del bunker. L’esercito libico ha risposto alle offensive, utilizzando missili Grad. Un reparto di blindati, alloggiato a Bab al-Aziziyah, è uscito dal compound per condurre bombardamenti e repressioni delle rivolte. Sono stati notati colpi di mitragliatori ed esplosioni. Il 23 agosto, la fortezza del tiranno è stata occupata. I commandos dei miliziani hanno effettuato una manovra di riorganizzazione, irrompendo quindi nel sito, utilizzando anche missili Rpg. I soldati delle truppe governative sono stati sconfitti rapidamente. La residenza è stata invasa, distrutta, mitragliata, saccheggiata e incendiata. I rivoltosi hanno incamerato le armi dei depositi. Sono stati avvertiti spari destinati dall’esercito lealista allo stesso centro. Le garitte, le pareti, gli immobili interni e gli appartamenti della zona mostrano adesso i segni dei proiettili e delle fiamme. Gli insorti hanno bruciato ampie porzioni degli stabili e monitorano tuttora il nucleo della residenza, utilizzando kalashnikov e mitragliatori pesanti per sparare. Gli sciacalli hanno arraffato tutto quello che trovavano negli uffici presidenziali. I blindati giacciono distrutti nei parcheggi interni. Le statue dorate sono state demolite. Gli ordigni occidentali hanno lasciato ampi crateri e sono individuabili. La gente gioisce. I miliziani lanciano sventagliate di colpi in aria. Sono stati sicuramente registrati dei morti, dovuti agli scontri condotti durante gli attacchi al compound. Le stanze degli ufficiali sono in disordine. Schedari, macchinari, dossier, archivi e materiali vari sono stati rovinati o gettati al suolo. I segreti occultati dall’intelligence del regime restano numerosi. Le porte di ferro lasciano sospettare la presenza di imprigionamenti. I pick-ups degli insorti attraversano l’intero perimetro. Si vedono le macchine del rais danneggiate irreparabilmente. I marciapiedi esterni sono invasi da blindati distrutti. Esistono degli incavi pieni di residui, che uniscono Bab al-Aziziyah al litorale marino. I libici dicono che gli stessi fossati sono stati utilizzati come sepolture collettive. La destituzione di Gheddafi, colpevole persino di impiccagioni arbitrarie, è stata svolta tramite una grandiosa rivoluzione, condotta a colpi di kalashnikov.
Film: Il sito di Bab al-Aziziyah, conquistato dai rivoluzionari
Alessandro Ceresa ©
10/09/2011