Tripoli |
La resistenza delle truppe di Gheddafi a Sirte è sostanzialmente finita. Ieri, i guerriglieri della rivoluzione si sono impadroniti della base delle forze di sicurezza, principale obiettivo strategico del centro urbano. I soldati lealisti restano asserragliati nelle zone di Al Dollar e nei distretti 1 e 2. Il resto dell’abitato affacciato sul Golfo di Sidra è nelle mani degli insorti. I militari del deposto rais libico non possono far fronte all’aggressione di migliaia di insorti, che hanno utilizzato carroarmati, lanciamissili, bazooka e mitragliatori per colpire gli obiettivi dei contingenti avversari. Le linee di Bengasi hanno accerchiato la città, stabilendo checkpoints capillari e conquistando progressivamente, nelle ultime ore, durante l’attacco finale, l’ospedale, l’università, il centro congressuale e i ricchi palazzi di Gheddafi. Lo spazio rimasto ai sostenitori del tiranno è limitato e sarà occupato in poco tempo. Le milizie lealiste hanno risposto agli assalti adoperando cecchini e bombardamenti, rallentando l'avanzata e infliggendo ai guerriglieri numerose perdite, in termini di morti e di feriti, nonostante gli scarsi rifornimenti. Gli scontri sono stati condotti strada per strada e hanno coinvolto gli immobili di tutti gli isolati. Si vedono abitati rovinati e mitragliati. L’aeroporto di Sirte dispone di hangar pieni di jets distrutti. Un figlio di Gheddafi, Moatassim, è stato arrestato a un checkpoint della periferia. I rivoltosi hanno catturato anche molti esponenti delle truppe nemiche. Gli aerei occidentali hanno bersagliato soprattutto Bani Walid nei giorni passati, colpendo siti strategici. La resistenza delle truppe del regime nella zona si sta dimostrando feroce. Il paese è accerchiato ed è posto sotto il controllo di Saif al-Islam Gheddafi, secondo le informazioni diffuse dai disertori. I rivoluzionari sono già riusciti a fare breccia negli spiegamenti posti a tutela del centro, giungendo a scarsa distanza dal mercato principale e impadronendosi di tre avamposti: Teninai, Shuwaikh e l’adiacente aeroporto. A sud di Bani Walid esistono dei sospetti impianti atomici. Il leader di al-Qaida, Ayman al-Zawahiri, è comparso in un video, propagato da emittenti islamiche, contestando la fondazione di uno Stato secolare in Libia, che non comprenda l’adozione degli enunciati della sharia e fornendo quindi al Governo di Bengasi una traccia per la costituzione. Le società arabe, però, sono spesso composte da esponenti mafiosi e i libici intendono consentire la formazione di uno Stato-mafia, orientato al business dei narcotici, passibile di arresti e sanzioni.
13/10/2011