The atomic sites in Bani Walid

Esistono dei sospetti siti atomici nei dintorni di Bani Walid, il centro urbano libico che resiste tuttora alle aggressioni dei rivoluzionari. La città di Sirte è sostanzialmente caduta. La resistenza delle truppe di Gheddafi è confinata a tre zone ed è destinata a finire, nonostante le ultime opposizioni armate dei militari del rais, i cui cecchini colpiscono precisamente i soldati di Bengasi impegnati nelle operazioni di avanzata. I rivoltosi stanno utilizzando carroarmati, lanciamissili e artiglieria pesante, per stancare i contingenti avversari, prima di aprire la strada ai pick-ups e alla fanteria. Ieri, i guerriglieri della rivoluzione hanno lanciato un’aggressione decisa contro i bastioni di Bani Walid, bersagliati dai jets occidentali nei giorni passati. L’operazione è riuscita a trincerare le truppe nemiche nella parte meridionale dell’abitato, attorno al distretto di Dahra. A sud del centro, oltre l’aeroporto, si vedono nettamente tre fabbricati sospetti. Il primo è contraddistinto da ampi immobili e da impianti, indirizzabili persino a procedimenti di arricchimento degli isotopi radioattivi dell’uranio. Reattori e contenitori per il plutonio definiscono la struttura. Il secondo sito è posto a scarsa distanza, a margine della strada che conduce a Bani Walid. Il terzo impianto è posizionato a est dello scalo, prima di Al-Dahra Road. Capannoni e silos lasciano sospettare possibili trattamenti di materiali radioattivi di scarto. A nord dell’abitato, nella landa desertica della Libia, si notano altri siti sospetti, con immobili volti ad alloggiare reattori e attrezzature. Il centro è nelle mani degli insorti. Il compound di Bab al-Aziziyah, simbolo della tirannia, adesso è in fase di demolizione. I bulldozer hanno distrutto le pareti. Sono stati individuati altri cadaveri in una fossa collettiva alloggiata in un comparto ospedaliero. Tripoli è stata attraversata da scontri armati nella zona di Abu Salim, tra truppe di Gheddafi e rivoluzionari posti agli ordini di Bengasi, che hanno dovuto accentuare il monitoraggio delle strade.

17/10/2011