L'aggressione a Sirte

Az Zawiyah
I rivoluzionari libici hanno lanciato un'altra aggressione al centro di Sirte, conquistando obiettivi strategici nelle ultime ore, tra cui l’università e un ospedale, nonostante la resistenza opposta grazie alla tenacia dei soldati di Gheddafi. Sono stati registrati scambi di artiglieria pesante, con lanci di granate, tra le due fazioni. Le forze di Bengasi sono rimaste ammassate per troppi giorni alla periferia del sito, viste le barricate predisposte dai militari lealisti. I guerriglieri, armati di kalashnikov e di lanciamissili, hanno monitorato le linee nemiche. Cecchini, mortai e mitragliatori avevano respinto gli assalti dei rivoltosi. La città adesso sta cadendo ed è senza rifornimenti. Le strutture mediche soffrono la mancanza di medicinali. Durante l’ultima settimana, i jets occidentali hanno colpito ancora targets strategici e le navi alleate hanno imposto il blocco delle coste libiche. La guerra in Libia sta finendo. I rivoluzionari rimangono ai margini delle zone di Sirte e di Bani Walid, ma il resto della nazione è stato da loro soggiogato, o si è sottoposto alla direzione politica impressa da Bengasi. È probabile l'invio di contingenti internazionali, volti a facilitare le riforme e a monitorare l'andamento dello status esistente nei prossimi anni. I guerriglieri hanno occupato il paese di Qasr Abu Hadi, posto nelle vicinanze di Sirte, bruciando e danneggiando abitazioni. I proclami di Gheddafi sono diventati rari, nonostante i dubbi relativi alla sua presenza nel centro del litorale. L'ex leader libico, la cui posizione non è stata individuata, è ricercato dalla giustizia delle Nazioni Unite per la repressione imposta ai movimenti dei contestatori in febbraio. Il mandato di arresto dell'Interpol ha esteso la ricerca in ambito sovranazionale. Un'unità militare dei ribelli ha individuato una fossa collettiva a Birasta Milad, con oltre 700 cadaveri. Un altro distretto nei pressi di Tripoli, Gargaresh, ha svelato una sepoltura con 200 morti. Le vittime presentano crani spaccati e fori di proiettili. I crimini del regime furono indubbiamente numerosi. Le indagini forensi stabiliranno i dettagli dei corpi. Secondo alcune fonti, Saif Al-Islam Gheddafi, figlio del rais, è trincerato a Bani Walid. Sono stati individuati dei problemi riguardanti gli ampi giacimenti di idrocarburi. L'Eni ha ripreso la produzione in Libia. Il Fondo Monetario Internazionale ha stimato una durata pari a parecchi mesi per la ripresa dell'attività estrattiva. L'Opec si comporta come un cartello avverso all'Occidente e il prezzo del petrolio è tuttora a livelli troppo alti. Le infezioni tipiche degli Stati magrebini, inoltre, colpiscono troppi individui. Gli altri fronti della jihad hanno fatto registrare la morte di un esponente del net degli Haqqani, Dilawar, noto per condurre la guerriglia in Afghanistan e connesso ad Al-Qaida. Un suo compare, Haji Mali Khan, è stato arrestato. Il gruppo integralista è sospettato di aver condotto l'assassinio di Rabbani e agisce grazie al supporto del Pakistan. In Siria, la protesta verso Al-Assad è continuata, senza risposte positive da parte del pascià arabo. Il suo regime e il totalitarismo di Ahmadinejad in Iran restano targets primari dei movimenti rivoluzionari, ma le loro gestioni amministrative motivano l’intimazione di sanzioni.

09/10/2011