Goran Hadzic davanti alla giustizia internazionale

Goran Hadzic è stato trasferito oggi da Belgrado all'Aia. L’ex-Presidente della Repubblica Serba di Krajina dovrà presentarsi di fronte alla giustizia internazionale per i reati a lui contestati nell’ambito dello svolgimento della guerra in Croazia, dal 1991 al 1995. Hadzic è stato condotto questa mattina tramite una colonna blindata di macchine dalla prigione Speziale Sud di Belgrado a Novi Sad, dove ha incontrato i familiari. Un aereo Cessna lo ha quindi portato in Olanda. Il leader politico serbo-croato è indagato per crimini come sterminio, assassinio e torture e rischia una condanna all’ergastolo da parte dell'Icty. Arrestato a Krušedol, nella divisione amministrativa della Vojvodina, a scarsa distanza dal confine con la Croazia, Hadzic era titolare di un’identità falsa ed era armato. I dettagli sono stati resi noti dal procuratore serbo Vukčević. Il legale del fuggitivo, Toma Fila, ha smentito le informazioni. Il complice è stato fermato. Il giudice elvetico Carla Del Ponte ha ribadito le opportunità di sviluppo per il Governo di Belgrado. Il cambiamento costituisce uno degli argomenti sottolineati dagli stessi serbi, che hanno chiuso un capitolo del proprio passato. Hadzic è stato catturato nei pressi di Novi Sad, nella regione di Fruška Gora, ma le notizie fuoriuscite nei giorni scorsi hanno indicato anni di latitanza consumati in Russia, dove Goran si recò almeno due volte, grazie al sostegno di Jovica Stanisic. La questione kosovara rimane un problema per l’ingresso della Serbia nell’Unione Europea e conferma l’attenzione primaria dei vertici comunitari nei confronti di istanze di politica internazionale. L’indipendenza di Pristina non è riconosciuta da 5 Stati dell’Ue e i contrasti tra opposte fazioni in Kosovo non sono ancora finiti. Tra gli altri punti da riformare, ci sono il modello per la restituzione delle proprietà statali, la legge di finanziamento ai partiti, il cambiamento del sistema elettivo e l’introduzione di regole per il monitoraggio della governance delle industrie di Stato. I rapporti tra Serbia e Stati Uniti restano controversi. Washington non ha ancora digerito l’attacco scagliato nel 2008 alla propria rappresentanza diplomatica in Serbia, che comportò il rinvenimento di un corpo senza vita negli uffici dell’ambasciata. Belgrado è tuttora risentita per i bombardamenti condotti dagli statunitensi in territorio serbo nel 1999, che implicarono 5.000 morti. I due Stati, che finora hanno avuto tiepidi contatti, possono ricominciare a dialogare. Il Presidente croato Ivo Josipović ha domandato un procedimento giudiziario per Hadzic nella stessa Croazia. Boris Tadic ha ribadito l’apertura della Serbia all’Europa e l’ambizione di proporre la candidatura per l’ingresso nell’Unione.

Belgrado, 22 luglio 2011

Film: Il carcere Speziale Sud di Belgrado



Alessandro Ceresa ©