L’arresto di Goran Hadzic sancisce definitivamente la possibilità, per il Governo di Belgrado, di ultimare la procedura di ingresso della Serbia nell’Unione Europea. Tadic, finalmente, può ambire alla candidatura. Hadzic, ex-Presidente della Repubblica Serba di Krajina, è stato catturato oggi nelle campagne adiacenti a Novi Sad. Il mandato della giustizia internazionale nei suoi confronti annovera numerosi reati, tra cui sterminio, omicidio, torture, imprigionamenti, trattamenti crudeli, espulsioni, saccheggi, trasferimenti forzati e danneggiamenti. Gli stessi addebiti furono pianificati, istigati, ordinati e commessi personalmente, congiuntamente o tramite le unità paramilitari di polizia costituite durante la guerra in Croazia, dal 1991 al 1995. Tra gli episodi citati dagli atti del Tribunale Internazionale per l’Ex-Jugoslavia ci sono le morti di 264 croati ricoverati nell’ospedale di Vukovar e le stragi che uccisero centinaia di individui. Tra i complici di Goran Hadzic furono registrati Zeljko Raznatovic (Arkan), Jovica Stanisic, Radovan Stojicic, Vojislav Seselj, Slobodan Milosevic e Franko Simatovic. L’arresto di Hadzic è avvenuto in modo inconsueto, ribadendo l’informazione secondo cui il ricercato era in difficoltà economiche. Il recapito di un dipinto di Modigliani, destinato al mercato dell’arte in cambio di contanti, ha fatto scattare le manette ai polsi dell’indiziato, la cui presenza nella zona di Novi Sad era stata indicata spesso. Grasso, calvo, con i baffi grigi e una camicia azzurra, Goran Hadzic è parso attivo, nonostante l’età. Nato nel 1958 a Vinkovci, il leader serbo-croato visse a Vukovar e giunse a rivestire l’incarico di Vice-Presidente della Giunta della Slavonia. La guerra in Croazia implicò il distaccamento delle zone abitate da serbi, manovre indirizzate all’annessione a Belgrado e contrasti volti a eliminare le altre etnie. Il 15 marzo 1991, la Regione Autonoma della Krajina proclamò la propria indipendenza a Knin. Dal mese di giugno dello stesso anno, Hadzic agì in qualità di Presidente del Governo della Provincia Autonoma Serba di Slavonia, Baranja e Srem Occidentale. Il 26 febbraio 1992, Goran divenne Presidente della Repubblica Serba di Krajina, sostituendo Milan Babić e mantenendo lo stesso ruolo fino al 1993. Tramite l’Operazione Storm, nel 1995 l’esercito croato riportò le aree ribelli sotto l’influenza di Zagabria. Gli Accordi di Dayton, firmati da Milosevic, Izetbegovic e Tudjman, stabilirono la fine della guerra e i confini odierni. Ante Gotovina, coinvolto nella programmazione e nell’esecuzione dell’operazione, fu indagato dalle autorità internazionali. Hadzic, adesso, è rinchiuso nella prigione <<Speziale Sud>> di Belgrado. I magistrati serbi hanno già approvato l’estradizione all’Aia. Il suo arresto conclude la lista di ricercati redatta al termine dei conflitti slavi e fornisce una ventata di tranquillità alla regione, in attesa degli interventi diplomatici ed economici dell’Unione Europea. Il Presidente serbo Boris Tadic ha ribadito il lavoro <<sistematico>> condotto per l’incarcerazione di Hadzic, paragonato alla cattura di Osama bin Laden. Indubbiamente, la questione kosovara rimane un argomento importante per la procedura di ingresso della Serbia nell’Ue, ma esistono numerosi provvedimenti diplomatici e costituzionali per arginare il problema.
20/07/2011