Una jeep dei rivoluzionari destinati al fronte |
Le truppe di Gheddafi, asserragliate a Sirte e a Bani Walid, sono incalzate dalle aggressioni dei rivoltosi. Il resto della Libia e nelle mani degli insorti, che affrontano solo residue sacche di resistenza. Il Governo della Rivoluzione sta dimostrando di riuscire a monitorare tutto lo Stato, nonostante i problemi dovuti alla resistenza dei contingenti dell’esercito. I rivoluzionari sono stati sostanzialmente respinti a Sirte. Ieri, i loro commandos si sono limitati a colpire costantemente il centro urbano con la propria artiglieria, utilizzando mortai e lanciamissili. Gli aerei occidentali hanno bersagliato numerosi targets. Sono stati stabiliti altri checkpoints. L’offensiva scagliata due giorni fa è scaturita in scontri mortali. I guerriglieri hanno occupato la zona periferica di Zafaran, ma i militari lealisti hanno sbarrato loro il passo tramite lanci di granate e cecchini, appostati sulle sommità delle abitazioni poste ai margini di una strada principale. I feriti sono stati ospedalizzati. Sirte, città natia di Gheddafi, offre tuttora una decisa opposizione alle istanze degli insorti, la cui tenacia è destinata a finire. La guerra di posizione può logorare persino la resistenza di Bani Walid, un centro incastonato tra i monti, che rimane difficilmente conquistabile. I soldati di Gheddafi, indagato dalla Giustizia Internazionale, hanno attraversato un punto di confine algerino durante il week-end, assalendo i miliziani nei pressi di Ghadames, un sito noto per alloggiare uno degli aeroporti dell’aviazione del regime. I contrasti hanno comportato 6 vittime. Ieri, è stata esumata una sepoltura collettiva posta a margine della prigione di Abu Salim, sospettata di celare 1.270 individui, uccisi nel 1996. Il carcere è posto nei sobborghi meridionali di Tripoli, a fianco di un sospetto impianto atomico, che unisce strutture cilindriche e attrezzature dubbie. Gli anelli stradali del capoluogo delimitano l’isolato. Soldati armati amministrano i checkpoints. Le recinzioni della prigione sono state colpite da ordigni. I cadaveri sono stati individuati nello spazio di suolo antistante. I resti non sono ancora stati riconosciuti. Gli eccidi di Abu Salim hanno costituito uno dei motivi atti a fomentare la protesta nei confronti di Gheddafi, che fu sicuramente informato in merito all’esecuzione dei galeotti, condotta per soffocare una rivolta. Il rais fu probabilmente implicato nella faccenda, visto il ruolo svolto dalle truppe del regime.
26/09/2011