I reati di mafia di Berlusconi sono numerosi: voto di scambio politico-mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, associazione di stampo mafioso, riciclaggio. Riconosciuto come il maggiore boss mafioso agente in ambito italiano e internazionale, il magnate di Arcore merita indubbiamente l’attenzione della magistratura, viste le sue connessioni mafiose. Il voto di scambio è facilmente desumibile dall’avvio dei lavori per il ponte sullo Stretto di Messina, domandato dalla Cupola siciliana e visto come un modo per far affluire fondi statali nelle casse di ‘Ndrangheta e Cosa Nostra. Inoltre, il Pdl è il partito a cui si riferiscono capimandamento ed esponenti mafiosi, in tutta Italia. Il concorso esterno deriva dai rapporti intrattenuti da Berlusconi con ambienti e con individui ascrivibili a sodalizi mafiosi (Cosa Nostra, ‘Ndrangheta, Camorra, Sacra Corona Unita,…), registrati a partire dai primi anni ’70 e tuttora esistenti. Il reato associativo diventa evidente esaminando sia i gruppi mafiosi fondati dal businessman e a lui connessi, sia il sistema utilizzato da Berlusconi per imporre i propri affari, sia i servizi deviati offerti dalla Fininvest. Il riciclaggio costituì una fonte fondamentale di finanziamento delle attività economiche del magnate. La magistratura, finora, ha aperto solo indagini marginali.
18/08/2011