Libia: Gli insorti incedono verso Tripoli

Gheddafi rimane l’obiettivo degli attacchi della Nato, ma si sta preparando ad un ultimo tentativo di resistenza, prima di accettare la destituzione e lasciare la Libia. L’informazione è stata divulgata dalla Us Army, i cui reparti sono coinvolti nell’operazione Unified Protector. L’attacco degli insorti verso l’abitato di Tripoli è continuato. I guerriglieri sono giunti a una limitata distanza dal centro urbano, che le truppe governative del leader libico difendono disperatamente. Ieri, i rivoluzionari si sono impadroniti definitivamente di altri targets: la città di Sorman, il terminal di Brega e gli impianti petroliferi di Az-Zawiyah. Le armate di Bengasi sono quindi riuscite a consolidare il passaggio occidentale che conduce verso la Tunisia. Gli scontri per il controllo di Zawiyah e di Zlitan si stanno dimostrando intensi e implicano l’utilizzo di missili Rpg, di mortai e di mitragliatori. La Nato ha colpito obiettivi strategici posti a Sabratha e a Tripoli, che adesso appare accerchiata ed è raggiungibile da ordigni terra-terra. È stata bombardata anche una residenza del capo dell’intelligence libica, Abdullah al-Senussi. L’esercito di Gheddafi ha impiegato una testata Scud, lanciata nel deserto. Zawiyah e Zlitan costituiscono le due linee del fronte, ubicate a ovest e a est del capoluogo, rispettivamente. I recenti bombardamenti alleati a Sabratha e Brega hanno supportato l’avanzata dei ribelli. I loro commandos possono impiegare un’ora per occupare Tripoli. Sirte resta nelle mani delle truppe governative, che sono senza rifornimenti di armi in virtù dei blocchi navali e aerei. Il bilanciamento militare sfavorisce quindi i reazionari. I contrasti tra israeliani, egiziani e palestinesi hanno però aperto un altro fronte, tra il Sinai e Gaza.

20/08/2011