L'abitazione di Hadzic a Novi Sad |
L'arresto di Goran Hadzic è indubbiamente connesso al proseguimento delle trattative volte a far entrare la Serbia nell'Unione Europea. Indubbiamente, Tadic utilizzerà la cattura del ricercato per consolidare l'esito dell'ammissione. La presenza di Hadzic è segnalata a Novi Sad e nelle campagne adiacenti. L'operazione volta all'incarcerazione è in corso, nello stesso abitato di Novi Sad e nel resto della Serbia. Nel centro urbano, l'ex-Presidente del Governo della Provincia Autonoma Serba di Slavonia, Baranja e Srem Occidentale, già Premier della Repubblica Serba di Krajina, dispone di differenti unità immobiliari, poste in Ulica Aranj Janosa, dove vivono i suoi familiari. La polizia sta svolgendo monitoraggi attenti e indagini destinate a rintracciare l'ultimo indagato per i crimini commessi durante la guerra, che si sta nascondendo. Il mandato delle Tribunale Internazionale per l'Ex-Jugoslavia indica tra i reati l’omicidio di croati e di residenti non riconducibili all’etnia serba, l’imprigionamento, lo sterminio, la tortura e la deportazione di migliaia di abitanti della zona posta sotto la sua amministrazione. Le risorse monetarie di Hadzic, adesso, possono aver subito delle limitazioni, dovute alla latitanza. Senza soldi, Goran può avere delle difficoltà. Le taglie di 5.000.000 di dollari e di 1.000.000 di euro annunciate dagli Stati Uniti e dal Governo serbo possono finalmente indurre il passaggio di informazioni alle autorità di polizia. Come esponente politico, Hadzic si è sicuramente interessato alla procedura di ingresso della Serbia nell'Unione Europea, tramite contatti personali con le istituzioni comunitarie. La sensibilità politica, d'altronde, fa parte del pensiero del Presidente serbo-croato. Resta, in Europa, un timore infondato, relativo alla distribuzione dei finanziamenti per le Regioni-Obiettivo, che, al contrario, forniranno solamente un elemento di stabilità e di tranquillità nell'Ex-Jugoslavia. I contrasti tra Serbia e Croazia non sono ancora finiti e comprendono risse, ferimenti, incidenti, danneggiamenti, spari e lanci di ordigni. È ribadita l'azione di un gruppo di croati nelle fila dei nazionalisti serbi, che dispongono di una linea di servizio organizzata, coordinata tramite telefoni cellulari, grazie a sentinelle poste agli angoli delle strade, nei pressi degli schieramenti della polizia. I capi del movimento dirigono quindi le azioni violente della massa dei dimostranti. È verosimile che Hadzic abbia utilizzato i propri contatti politici nel Parlamento di Belgrado per garantirsi un'immunità parziale in Serbia. Durante la guerra, il Premier della Repubblica Serba di Krajina agì come mandatario plenipotenziario di Milosevic, di cui eseguì molti ordini.
13/06/2011