
Ratko Mladic è stato arrestato oggi a Lazarevo, in Serbia. Il comandante della Vrs era ricercato dal 1995 per aver condotto la guerra in Bosnia. Le forze speciali di Belgrado lo hanno quindi consegnato alla giustizia, bloccandolo nell'abitazione che occupava. Ratko aveva con sé due pistole.
È probabile che l'ex generale sia stato denunciato da altre persone alla polizia. L'arresto ribadisce la volontà della Serbia di integrarsi nell'Unione Europea. I relativi negoziati non potranno essere più intralciati. Sulla testa di Mladic, c'era una taglia di 5.000.000 $, proposta dagli Stati Uniti. Il Governo serbo aveva indetto una ricompensa pari a 10.000.000
€ per chiunque fosse riuscito a fornire informazioni utili alla cattura. Il generale slavo sarà trasferito all'Aia, in attesa del procedimento indetto nei suoi confronti. L'unico superstite della lista di ricercati redatta dal Tribunale Internazionale per l'Ex-Jugoslavia è adesso Goran Hadzic, le cui tracce si perdono tra Novi Sad, Belgrado e le campagne adiacenti. Lazarevo è un paese posto nel nord della Serbia, a scarsa distanza da Zrenjanin, un centro urbano che si affaccia sulle rive di uno degli affluenti del Danubio, prima del lago di Belo Jezero. Ratko Mladic vi abitava con lo pseudonimo di Milorad Komadic. La sua identità è stata ribadita dagli esami del dna. Dopo una lunga latitanza, il comandante serbo-bosniaco era verosimilmente stanco. I suoi più stretti familiari erano stati interrogati più volte dalla polizia di Belgrado, che aveva avviato la procedura di esproprio dei loro patrimoni. I raids degli agenti avevano colpito tutti i possibili nascondigli dell'indagato, la cui figlia era morta in circostanze ambigue. Ratko, adesso, rischia una condanna all'ergastolo, essendo incolpato di genocidio, complicità in genocidio, persecuzione, sterminio, assassinio, deportazione, crimini di guerra, trattamenti crudeli e violazioni delle leggi belliche. Il comandante dell'esercito della Repubblica Srpska, sottoposto solo a Radovan Karadzic dal 1992 al 1996, ordinò la maggior parte delle azioni condotte dai propri soldati nei confronti dei contingenti bosniaci. Le sue direttive determinarono lo svolgimento della guerra e 20.000 morti. Visti gli accordi di Dayton, Mladic si ritirò a Han Pijesak e in Serbia. Si attendono adesso le sue deposizioni.
Alessandro Ceresa ©
26/05/2011