Gheddafi

Gheddafi dovrà essere colpito ancora, nel proprio bunker o negli altri siti che utilizza. Il rais, altrimenti, è intenzionato a tutelare il proprio ruolo. Posto in difficoltà dalla rivoluzione, attaccato dalla Nato, il leader libico può aver già preparato il proprio esilio. Le navi e gli aerei alleati sono riusciti a bombardare gli obiettivi strategici di Tripoli e la maggioranza delle truppe. Il regime costituiva uno dei maggiori produttori di armamenti dell'Africa. I siti sospetti, atomici e strategici sono innumerevoli. I tunisini dicono che la Libia era stata in grado di procurarsi una bomba atomica con cui perfezionare il proprio arsenale. L’esistenza di un ciclo definito di impianti atomici consente la destinazione di isotopi radioattivi alla preparazione di ordigni nucleari. La Libia può quindi utilizzare già la propria tecnologia per costruire armi atomiche. Lo stesso Marocco dispone di plutonio, con cui fabbrica testate di diverso potenziale e l'Algeria è una potenza atomica. La diffusione di armi atomiche nel mondo arabo è quindi notevole. Le immagini di Gheddafi accolgono i visitatori in Libia, sottolineando un velo di splendeur del regime. Le onde radio mostrano un cambiamento. Indubbiamente, l'azione della diplomazia italiana resta superflua. In altri termini, la diplomazia della mafia non è accettata a livello internazionale. La linea europea rimane condivisibile e il supporto fornito alla rivoluzione libica è giusto. La crudeltà di Gheddafi nei confronti degli abitanti della nazione magrebina sta continuando. Le diserzioni dei soldati sono innumerevoli. I proclami televisivi restano inutili, di fronte alle vittime della repressione imposta dal rais. L’opportunità di inviare un contingente internazionale in Libia è reale. Le sanzioni sono indiscutibili. I rivoluzionari sono riusciti ad avanzare in differenti centri. Sono esplose altre rivolte a Tripoli. Gli aerei alleati possono colpire l'esercito di Gheddafi e le sue capacità militari.


12/05/2011