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Rivoluzionari feriti dalle truppe di Gheddafi |
Gli attacchi a Gheddafi devono continuare. Il pascià di Tripoli deve accettare la destituzione dovuta al movimento popolare che ha iniziato le rivolte libiche. I rivoluzionari chiedono il supporto dell'Occidente. Ci sono migliaia di morti e di feriti in Libia. La repressione dei soldati è stata cruenta. <<Sparano alle donne e ai bambini>>, dice un reduce della resistenza opposta a Misurata, che fa notare una gamba fasciata e le dita dei piedi trattate con mercurocromo. Cammina faticosamente, grazie al sostegno di due stampelle, come decine di suoi compagni, colpiti agli arti inferiori o superiori, pronti a raggiungere ancora Bengasi o la stessa Misurata. La frontiera di Ra's Ajdir presenta, dal lato tunisino, caseggiati normali. La parte libica alloggia una base militare abbastanza ampia. Le truppe di Gheddafi mostrano spesso cappelli coloniali e mitragliatori. La polizia è dotata di pistole semiautomatiche. Le divise blu degli agenti si mischiano alle tenute militari, beige o verdi, dei soldati. La contraerea libica è disposta lungo tutta la costa. La presenza di mercenari di colore è ribadita. Le ondate di immigrati provenienti da Stati dell'Africa implicarono l'integrazione di negri nel tessuto sociale libico e la loro assunzione tra le forze di polizia. I militari hanno un ghigno sardonico. L'abitato di Abu Kammash dispone di un sito sospetto. La Libia ha una densità di impianti nucleari persino maggiore della Tunisia, che presenta un ciclo atomico definito. La sabbia del deserto pervade ogni angolo dei centri urbani, soffiata dal vento del Sahara. I granelli entrano nei polmoni, ostruendo i bronchi e gli alveoli. Il clima è tropicale. Sia la produzione di armi non convenzionali, destinate agli eserciti degli altri Stati islamici, sia l'addestramento di guerriglieri fondamentalisti, intenzionati a dirigersi verso i fronti della jihad, costituivano le attività illecite maggiormente praticate dal regime. Gli insorti non intendono abbandonare Bengasi, dove pensano di opporre una forte resistenza all'esercito di Tripoli. Le impiccagioni perpetrate dalle dittature di Gheddafi e di Ahmadinejad sono ribadite. L'atteggiamento adottato dagli Stati Uniti nei confronti di Libia, Iran e Siria è diverso. Gheddafi, un nemico storico di Washington, è stato subito sanzionato e attaccato. La repressione impressa da Damasco alle rivolte è stata sanzionata dalla diplomazia statunitense, senza che, finora, sia stato azionato l'intervento militare. Come in passato, Israele potrà implementare manovre aggressive con l'approvazione del Pentagono. La Siria arma e appoggia i gruppi di integralisti che agiscono nella regione e fa parte del coordinamento internazionale di nazioni non allineate, opposte all'Occidente.
08/05/2011