Dehiba

Il confine tra Libia e Tunisia resta precario. Gli scontri registrati a Dehiba sono stati sedati dalle forze di Tunisi, ma l'intera regione è tuttora posta sotto il monitoraggio attento di esercito e polizia. Nell'adiacente Libia, gli scambi di artiglieria tra gli insorti e le truppe di Tripoli sono frequenti e comprendono lanci di ordigni che giungono fino al centro urbano. Le vittime dei contrasti registrati alla fine di aprile non sono state addebitate ad un incidente internazionale. I soldati di Gheddafi, che si oppongono ai rivoluzionari agenti nell'area, sono stati respinti dai militari tunisini, nonostante l'impegno profuso verso l'arresto degli insorti, che dispongono tuttora di proprie linee. Dehiba è un abitato posto nell'entroterra tunisino, alla frontiera con la Libia. Prima del centro, la guarnigione dell'esercito di Tunisi ha stabilito tre checkpoints. La polizia dispone di differenti basi, indicate da drappi rossi. I gruppi di mujahiddin agiscono nella regione. I tunisini forniscono viveri e armi ai rivoltosi libici, superando il confine. Oltre ai transiti regolamentati, ci sono dei passaggi informali che attraversano la divisione tra Libia e Tunisia. Il panorama desertico mostra cespugli, dune, rocce e rilievi. Il numero di soldati tunisini è notevole e implica il mantenimento dell'ordine. I residenti mostrano un notevole risentimento verso lo Stato. La povertà è sensibile. Caseggiati a due o tre piani alloggiano negozi e officine. I visi dei componenti delle tribù sono segnati dagli elementi atmosferici. I beduini mantengono insediamenti costituiti da tende e da catapecchie. Le patologie polmonari di cui soffrono gli abitanti sono spesso dovute alla respirazione dei granelli della sabbia desertica, che ingombra le strade, soffiata dal vento del Sahara.

07/05/2011