Sistemi internazionali

Esiste un sistema di giustizia internazionale che definisce un ordinamento sovraordinato, a cui devono sottostare nazioni, governi e individui. I reati commessi da Gheddafi in passato non possono essere trascurati: devono essere sanzionati. Ci sono mezzi diplomatici, istituzioni e potenze che svolgono un ruolo unico nel campo della politica estera e nel perseguimento dell’ordine mondiale. I pilastri che ne guidano l’azione sono l’eguaglianza sovrana e lo sviluppo dei Paesi secondo i principi dello Stato di diritto, la repressione dei crimini e degli atti terroristici, il rispetto dei diritti fondamentali e il compimento delle obbligazioni derivanti dall’ordinamento internazionale. Le capacità vincolanti sono demandate alle azioni degli eserciti e delle loro alleanze regionali. L’approccio alla sicurezza richiede infatti l’intervento delle coalizioni militari. A livello nazionale, si registra la diffusione di Stati-mafia come l’Italia. La presenza di Berlusconi al vertice delle istituzioni implica il perdurare di condizioni di arretratezza. I pagamenti destinati alla Libia sono inaccettabili. Gheddafi, d’altronde, è un esponente della mafia internazionale, come Berlusconi stesso, i cui legali, coinvolti nei procedimenti che lo riguardano, predispongono i testi dei provvedimenti legislativi destinati ad ostacolare il corso della giustizia, grazie a norme particolari. Ci sono delle condizioni che il Pdl deve rispettare: la rinuncia al progetto del ponte sullo Stretto di Messina, la tutela dei diritti della magistratura e dell’ordinamento legislativo. Berlusconi rimane il principale boss mafioso italiano. Dopo Gheddafi, si attende il suo abbandono. I procedimenti che lo riguardano non sono altro se non la conseguenza della condotta disonesta dei suoi affari. Il sistema delinquenziale mondiale deve essere sicuramente arrestato.


03/04/2011