Libia

L’attacco alla Libia deve continuare fino alle dimissioni di Gheddafi. Il provvedimento degli Stati Uniti e degli altri eserciti occidentali, approvato da Obama e spiegato da Hillary Clinton, è pienamente condivisibile, così come i movimenti rivoluzionari. D’altronde, il leader libico si è permesso di utilizzare la potenza del proprio esercito nei confronti degli insorti, che domandavano il cambiamento del regime, reprimendone le istanze con migliaia di vittime. L’intervento alleato è pienamente giustificato. È indubbia la presenza di esponenti di al-Qaeda tra i rivoltosi libici e tra i soldati di Tripoli, vista la diffusione del movimento negli Stati arabi, così come è ovvia la presenza di qaedisti nelle fila dei ribelli registrati nelle altre nazioni. La posizione delle principali autorità internazionali è irreversibile. Per supportare il proprio regime, Gheddafi ha utilizzato mercenari stranieri, provenienti da altri Stati dell’Africa, che hanno represso i movimenti rivoluzionari. I piani di pace proposti finora sono stati respinti, dimostrando di essere inaccettabili. Gli scontri tra le truppe del regime e i guerriglieri sono proseguiti ad Ajdabiyah e a Misurata, dove sono state registrate numerose morti. Gli aerei della Nato hanno distrutto un terzo delle forze libiche. I Tornado sono riusciti a colpire i tanks impegnati a bombardare le postazioni avversarie e gli obiettivi strategici. L’intelligence statunitense ha spedito dei teams di agenti in Libia. I giacimenti di idrocarburi restano tra gli interessi primari delle fazioni in contrasto. I carroarmati e i reparti mobili di Gheddafi attaccano le truppe dei guerriglieri. L’esercito di Tripoli dispone tuttora di una capacità militare superiore agli insorti. I tanks T-90, T-72, T-55, T-62, i cingolati e i blindati sono centinaia. Le loro testate, utilizzabili con gittate di svariati chilometri, comprendono bombe cluster e uranio impoverito. L’aviazione del regime non può essere impiegata, in virtù del divieto imposto dalle Nazioni Unite, ma i jets sono rimasti a disposizione del comandante libico soprattutto negli aeroporti di Tripoli, Brach, Ghat, Sabha, Ghadames East e Mitiga. Solo alcuni ordigni sono stati lanciati verso obiettivi alleati. Il 60% dell’arsenale del rais rimane intatto. I lanciamissili infrarossi antiaerei (Sa5, Sa7, Sa8b, Sa9, Sa13, Tor-1, S300-Pmu) erano oltre 570. I Tornado della Nato colpisono targets precisi e mantengono inalterabile il mandato dell’Onu. La navi da guerra impongono il blocco delle coste e lanciano ordigni verso obiettivi strategici. Sono stati ribaditi gli atti efferati ordinati da Gheddafi, tra cui impiccagioni e assassini. Il blitz delle teste di cuoio francesi in Costa d’Avorio, infine, ha dimostrato un’azione di intelligence esemplare.

Film: Libya Sam Sites


Alessandro Ceresa ©

16/04/2011