Wanted: Denaro

Si sente dire, in Sicilia, che Matteo Messina Denaro dispone di differenti proprietà e di diversi rifugi. La residenza del capomafia, innanzitutto, è indicata nei pressi della zona di Acqua Principesca, tra Castelvetrano e Selinunte, dove Denaro mantiene delle attività economiche, celandosi nei dintorni e sfruttando un’abitazione posta nell’adiacente uliveto. Nel centro di Castelvetrano, inoltre, il boss dispone di un alloggio destinato alla moglie, a fianco del quale ha un secondo ricovero. Denaro ha un terzo covo nella stessa Provincia di Trapani ed è titolare di appezzamenti presso le saline della Sicilia occidentale. Le sue disponibilità finanziarie, infatti, sono verosimilmente ingenti e potrebbero avergli permesso di comprare altri appartamenti, nell’abitato di Trapani o in periferia. La designazione di Denaro al vertice di Cosa Nostra è un preciso diktat della Cupola, che, rimandata la strategia stragista, ambisce a trarre profitti da ogni attività economica, secondo la linea iniziata da Provenzano. La società siciliana, quindi, agisce di conseguenza, mirando ai propri ricavi. Le auto della polizia sfrecciano nell’oscurità di Palermo. Di giorno, gruppi di manifestanti gridano <<viva la 38>>. La Commissione Interprovinciale disponeva di molteplici luoghi destinati alle proprie riunioni, come il Grand Hotel Des Palmes e la Grotta della Favarella. Oggi, la gente parla di un altro punto di incontro, <<Plaia>>, utilizzando un termine che indica un sito litorale nel palermitano (probabilmente, la spiaggia di Mondello). Dell’Utri e Miccichè sono gli esponenti politici di maggior rilievo dei palermitani, così come D’Alì in Provincia di Trapani, Martino a Messina, Prestigiacomo a Siracusa e Alfano ad Agrigento. Gli altri esponenti provinciali possono essere facilmente individuati estraendo i nominativi degli individui eletti nei vari seggi. Berlusconi, d’altronde, strinse accordi con Cosa Nostra all’inizio della propria attività di businessman e confermò il proprio sostegno politico ai siciliani, fino al punto di stanziare il finanziamento per il ponte sullo Stretto di Messina in cambio dei voti della mafia.

13/11/2010