Al-Zawahiri e bin Laden, da Kabul a Islamabad

La registrazione audio di Ayman Al-Zawahiri, diffusa da As-Sahab, ribadisce che la leadership di Al-Qaida è arroccata tra Afghanistan e Pakistan. Al-Zawahiri, <<il dottore>>, numero due di Al-Qaida, non è ricomparso in video per nulla. Le consultazioni parlamentari in Afghanistan e l'instabilità interna del Pakistan hanno motivato le frasi indirizzate al Governo di Islamabad, accusato di essere disonesto. L'alleanza tra l'intelligence pakistana e Washington è stabile e infervora il dissenso degli integralisti. Al-Qaida, d'altronde, è un esercito di reparti irregolari, che arruola adepti e guerriglieri in tutti gli Stati arabi, destinati a combattere sui fronti della jihad, in Kashmir, Pakistan, Afghanistan, Iraq, Cecenia, Daghestan, Yemen, Sudan, Somalia… Il filmato di Al-Zawahiri, divulgato dalla Fondazione As-Sahab, conferma sia i contatti tra il centro strategico di Peshawar e i qaedisti, sia la zona di azione delle truppe di bin Laden, nella regione divisa dal confine tra Pakistan e Afghanistan. La presenza dello stesso Al-Zawahiri a fianco di bin Laden è quindi comprovata. I sostegni dei soldati di Kabul e di Islamabad sono indispensabili per attaccare i miliziani di Al-Qaida. Il numero di occidentali morti in Afghanistan ha superato le 2.000 unità. Gli attentati svolti nelle ultime settimane hanno dimostrato la capacità offensiva dei talebani. Le liste per le votazioni hanno esposto centinaia di indiziati per i crimini commessi nei confronti degli afgani. I sedicenti <<signori della guerra>> dispongono tuttora di gruppi di miliziani. L’occupazione statunitense non finirà prima della cattura dei leaders di Al-Qaida. Le rivolte in Kashmir hanno richiesto l’intervento diplomatico dei partiti. I conflitti latenti in Cecenia e in Daghestan sono dovuti anche alla presenza di idrocarburi. L’arresto di uno dei capi della guerriglia cecena, Akhmed Zakayev, è stato apprezzato dal Presidente della Repubblica separatista, Ramzan Kadyrov. La Cecenia sta diventando uno Stato arabo, ma gli scontri tra gli indipendentisti e le truppe regolari continuano.


23/09/2010