La Banda di Roma

I sodalizi mafiosi di Roma e, in termini più ampi, del Lazio sfruttano soprattutto il traffico di droga per alimentare i propri introiti, accresciuti da altri rackets (appalti, abusivismo, usura, tangenti, infiltrazioni nell’amministrazione statale, white collar crimes,…). La società mafiosa italiana è ampiamente consolidata e la delinquenza può contare su milioni di esponenti in tutta la regione. La Banda della Magliana, tradizionale gruppo formatosi negli anni ’70, agì tenacemente per due decenni, ma gli assassini dei principali criminali non ne hanno spento le ambizioni, contrariamente a quanto si pensi. La Banda di Roma rimane il nome di un sodalizio operoso, diffuso e pronto a registrare adepti. Gli stupefacenti sono spacciati in tutti i quartieri. Cocaina, hashish ed eroina sono acquistabili persino nei bar. La presenza di Governo, Parlamento e dicasteri facilita i contatti tra mafiosi e politici. La Magliana, lavorando a fianco dei Nar, grazie alle connessioni con P2, Cosa Nostra, Camorra e ‘Ndrangheta, che ne suscitarono la formazione, fu implicata in crimini efferati: le morti di Carmine Pecorelli e di Franco Nicolini, la strage di Bologna, l’impiccagione di Calvi e il rapimento di Emanuela Orlandi, una ragazza di quindici anni, che fu uccisa, nell’ambito di una brutta vicenda, esempio dei comportamenti dei mafiosi. Nonostante la presenza di diversi capimafia e di cellule multiple, tra gli esponenti più noti della Banda vi furono Urbani, Balducci, Giuseppucci, De Pedis, Magliolo, Abbruciati, Diotallevi, Selis, Abbatino, Mancini, Colafigli, D’Inzillo, Addis, Pernasetti, Mancone, Girlando, Pannosecchi, Carnovale, Toscano. I rapporti con Calò, Santapaola, De Stefano, Calvi, Gelli, Fioravanti, Mambro, Alibrandi, Pazienza e Carboni, già compare di Berlusconi nell’ambito dell'affare Olbia 2, ampliarono le prospettive e i guadagni dei magliani. I contrasti tra gruppi opposti e l’assassinio di De Pedis sancirono la fine dei reparti iniziali della Banda. La malavita romana, però, continua ad agire indisturbata ed è suffragata da altri sodalizi (‘Ndrangheta, Camorra, Cosa Nostra, Sacra Corona Unita,…). Antonio D’Inzillo è latitante e ne è stata indicata la morte. Gennaro Mokbel, l’affarista noto per i contatti con la Banda e con la ‘Ndrangheta, sostenitore di Nicola Di Girolamo, è stato arrestato. La strada della Magliana mostra oggi abitazioni, fabbriche, depositi e stazioni ferroviarie. Ai margini della zona, un gruppo di immobili moderni indica la presenza di boss e di esponenti facoltosi.


03/08/2010