Il regresso della politica di Berlusconi

La politica di Berlusconi ha pregiudicato tutti i settori di cui si è occupata: economia, istituzioni, giustizia e ordinamento legislativo. Non ci sono attenuanti per l’azione di Governo svolta dal Pdl. In ambito economico, il ponte sullo Stretto di Messina non costituisce solo un finanziamento alla mafia: pone lo Stato nella condizione di dover fronteggiare dei costi esorbitanti per un progetto sicuramente meno utile di altri impegni e attesta il tracollo della politica economica del centro-destra. Le manovre finanziarie di Tremonti si sono costantemente rivelate ondivaghe, essendo rivolte a soddisfare affari parziali e rimedi imprevisti. Nei confronti delle altre nazioni europee, lo Stato Italiano è sottosviluppato e rimarrà arretrato. La gestione della pubblica amministrazione, inoltre, dimostra una conduzione mafiosa, lobbistica, irrazionale e disonesta. Certi politici sono propensi solo a “mangiare”, a riempire la propria “panza” e a percepire tangenti. Andrebbero trattati diversamente, siccome gli interessi comuni restano emarginati, a vantaggio di criminalità, speculatori, concussori e corruttori. Il confronto politico è insoddisfacente. Lo scandalo fornito dal comportamento di Di Girolamo non è isolato. Ci sono altri parlamentari che agiscono nello stesso modo. C'è una categoria di politici da licenziare. Le istituzioni, d’altronde, sono state aggredite pericolosamente da una politica avversa ai cardini dell’ordinamento costituzionale. La lotta alla mafia è condotta nonostante un Governo criminale, che non può sicuramente vantare meriti propri di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Procure. Attacchi intollerabili alla magistratura, provvedimenti ad personam, leggi destinate a interessi parziali e ad avvantaggiare la criminalità hanno impegnato Berlusconi, Alfano e il Pdl più di altri obiettivi. Norme improvvisate, promosse in ogni contesto, indeboliscono e destabilizzano l’arco istituzionale. Gli affari illeciti del businessman di Arcore, i sospetti e le indagini nei suoi confronti dovranno essere trattati in fase di giudizio. Berlusconi ha destinato la politica del Pdl a intenti indebiti. I mezzi giornalistici di sua proprietà ne omologano l’operato, senza pronunciare opinioni indipendenti. La sua apparizione alla cena allestita dal partito a Milano non è stata utile a concludere la propaganda in vista delle prossime regionali. Il premier è giunto in ritardo ed è entrato in auto da un ingresso laterale, evitando la folla, memore del dissenso tra i votanti…

24/03/2010