Iran: atomic sites

L’Iran sta continuando la produzione di testate atomiche in ambito militare. La rivelazione di un secondo impianto rivolto all’arricchimento dell’uranio è posta all’attenzione della diplomazia americana. È indubbio che il Pentagono possa colpire i siti nucleari iraniani, in futuro… La struttura per la separazione di molecole di U235, 238 e 239 è attiva ed è stata costruita nella provincia di Qom, un agglomerato urbano dell’Iran centrale, che ospita migliaia di abitanti, con immobili bassi e indigenti. Il sito è posto a sud di un lago salino, a margine dell’autostrada che taglia il deserto e presenta un edificio bianco, affiancato da infrastrutture e impianti, da un box grigio e da un bunker nel sottosuolo, atto ad alloggiare turbine e macchinari per l’arricchimento, che permettono anche la divisione degli isotopi di uranio impoverito. Nella stessa zona, ci sono un aeroporto e un altro sito sospetto. Nei dintorni, si vedono numerosi cerchi, tracciati sul suolo, identici alle piattaforme dei missili, i cui test di lancio sono eseguiti spesso nella provincia di Qom, nei pressi di Baqerabad e di Saveh. Nella periferia industriale della città di Qom, si vedono due impianti termonucleari e due siti sospetti. L’esercito iraniano sta continuando a fornire supporto logistico ai conflitti in Iraq e in Afghanistan. In Asia, si sente dire che l’Iran ha già svolto dei test atomici sottomarini. Le coste iraniane sono state colpite da un sisma come quello di Haiti il 10 e il 13 gennaio. Bandar Abbas ha avvertito scosse di intensità 4.6. Movimenti con magnitudo 4.5 e 4.8 sono stati registrati a Bandar e Moghm. Le zone centrali e i litorali della nazione erano stati danneggiati, negli anni passati, da sismi abbastanza importanti. La morte del maggiore scienziato atomico iraniano, Masud Ali Mohammadi, avvenuta a causa di un attentato, è sospetta e ha confuso la strategia atomica della Repubblica asiatica.


16/01/2010