
Goran Hadzic vive nella città serba di Novi Sad. La sua presenza è confermata dal fatto che tutti gli abitanti del centro urbano parlano di lui. Hadzic fu incriminato dalla giustizia internazionale per sterminio, omicidio, torture, imprigionamenti, trattamenti crudeli, espulsioni, saccheggi, trasferimenti forzati, danneggiamenti. I residenti di Novi Sad rivelano che vive in uno stato di libertà vigilata e si sente anche dire che è già stato fermato e arrestato. La polizia serba perquisì la sua abitazione nel 2004. I capi di accusa furono redatti dal magistrato elvetico Carla Del Ponte. I rapporti con le forze dell’ordine potrebbero essersi inaspriti. L’arresto e l’invio alle autorità dell’Aia di Mladic e Hadzic sono subordinati alle trattative di ingresso della Serbia nell’Unione Europea. Goran Hadzic fu e resta un politico, con connessioni nel Parlamento di Belgrado, che potrebbero avergli garantito, finora, un velo di protezione. Nato nel 1958 a Vinkovci, in Croazia, Hadzic visse e lavorò a Vukovar, dove ricoprì diversi incarichi amministrativi, fino ad essere designato Vice-Presidente della Giunta della Regione Slavonia. Dal mese di giugno del 1991, agì in qualità di Presidente del Governo dell’autodichiarata Provincia Autonoma Serba di Slavonia, Baranja e Srem Occidentale. Il 26 febbraio 1992, divenne Premier della Repubblica Serba di Krajina, sostituendo Milan Babić, suicidatosi in carcere, all’Aia, nel 2006. Hadzic mantenne lo stesso incarico fino al 1994. Durante il suo mandato, migliaia di individui furono uccisi, torturati e pestati. Nella città di Novi Sad, si sente dire che Hadzic svolse il ruolo di plenipotenziario di Milosevic. I serbi morti sul fronte sono innumerevoli. L’esercito croato utilizzò armi batteriologiche, come antrace e poliomelite. Si vedono, a Novi Sad, malati e reduci. A Vukovar, vi sono tuttora segni della guerra: tombe, edifici distrutti da ordigni, abitazioni traforate da proiettili. Gli scontri tra brigate informali ed esponenti delle due etnie sono costanti. I rispettivi eserciti si scambiano colpi di artiglieria e si notano giovani con i visi tumefatti a causa dei tafferugli. In Croazia, la zona di confine è monitorata da radar aerei e terrestri. L’avversione nei confronti dei serbi è sensibile. Hadzic adotta probabilmente un’identità falsa, svolgerebbe un’attività economica, si recherebbe spesso a Belgrado e potrebbe avere diversi nascondigli, nella stessa Belgrado, o a Bijela. In veste di Presidente della Repubblica Serba di Krajina, Goran Hadzic si rese responsabile dei reati addebitati, che avrebbe pianificato, istigato, ordinato e commesso, personalmente, congiuntamente e tramite le forze di polizia costituite per agevolare il distacco dalla Croazia delle province di Krajina, Slavonia, Baranja e Srem Occidentale, espellendo la maggioranza dei croati. Hadzic partecipò alle riunioni dei leaders serbi per la definizione delle diverse politiche, presentando le proprie posizioni nei negoziati internazionali, indirizzando l'azione di milizie, paramilitari e cetnici, a cui si contrapposero ustasha e soldati croati. Dal 4 all’8 agosto 1995, con l’Operazione Storm, l’esercito croato abrogò la Repubblica Serba di Krajina, riportando le zone ribelli sotto la propria giurisdizione, tramite la maggiore offensiva terrestre registrata in Europa dal 1945. Tre comandanti delle forze croate (Ante Gotovina, Ivan Čermak e Mladen Markač), coinvolti nella programmazione e nell’esecuzione dell’operazione, furono indagati per crimini di guerra e stanno aspettando l’esito dei differenti gradi giudiziari.
Film: Novi Sad
20/06/2009