Signora Gelmini, questi spot sono un pagamento illecito a Berlusconi? E il ponte?

Il Ministero di cui è titolare Maria Stella Gelmini ha finanziato degli spot per il riscatto degli anni di laurea, assieme all'Unione Italiana Tabaccai. Gli spot sono stati mandati in onda tramite l'emittente radio Rtl 102.5, di proprietà di Berlusconi. Oltre al conflitto di interessi del premier, è evidente un pagamento eseguito con i soldi di un dicastero da parte di un Ministro che vanta un posto nel Governo. Per non parlare di una tangente, occorre almeno rilevare come questo fatto non sembri per niente lecito! In altri Stati dell'evoluta Europa, il Presidente del Consiglio dovrebbe spiegare quali interessi vi siano... Non vi è quindi da stupirsi se la politica economica di Berlusconi ha comportato il lancio del progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, dimostrando la propria linea fallimentare, nonostante tutta la propaganda eseguita a favore di politiche liberali quando fu fondata Forza Italia. La voce lamentosa di Tremonti deve ancora chiarire quali sono le coperture finanziarie previste, se ve ne sono, anche nel medio periodo. Un costo analogo non può essere finanziato dall'Unione Europea, che deve impegnare i propri fondi in progetti più rilevanti, in tutto il resto d'Europa, a partire dall'Ex Jugoslavia. Berlusconi al potere rimane uno sbaglio e lo screening giudiziario a cui è soggetto è normale. Il lodo Alfano e le limitazioni delle intercettazioni non possono che aiutare il crimine mafioso. Occorrerebbe, al contrario, accertare le connessioni che comporteranno i finanziamenti per il Ponte sullo Stretto, visto che tutto il progetto è un regalo di Stato alla mafia. L'appalto per la posa in opera è stato aggiudicato alla ditta Impregilo, che risulta essere di proprietà, per il 29,476% di un'altra società, la Igli S.p.A., che detiene la maggioranza delle azioni. Nel 2000, Impregilo si aggiudicò anche l'appalto per lo smaltimento dei rifiuti della Regione Campania, tramite una propria controllata. Per il resto, Igli è di proprietà di tre soggetti, titolari, ciascuno, del 33,33% del capitale azionario: Atlantia (gruppo Benetton), Argo Finanziaria (gruppo Gavio) e Immobiliare Lombarda (gruppo Fondiaria Sai, ovvero Ligresti). Atlantia S.p.A. non è altro che la società Autostrade per l'Italia, la cui ragione sociale è stata recentemente variata. Gavio è impegnato soprattutto in attività di gestione della rete autostradale. Curiosamente, nel 1992 l'amministratore delegato di una società del gruppo Gavio, Bruno Binasco, fu accusato di corruzione nell'ambito dei processi di Mani Pulite, che ne sancirono la condanna, insieme a Primo Greganti, per finanziamento illecito ai partiti. L'Immobiliare Lombarda S.p.A., oltre ad essere riconducibile al patrimonio immobiliare della famiglia Ligresti, ha sede nell'hinterland milanese, non lontano da Arcore. Dubito, personalmente, che Berlusconi, tramite le società di cui è proprietario, eviti di trarre dei guadagni sostanziosi da tutto l'affare...

11/01/2009