Problemi governativi

Il Governo è destinato a sparire, per motivi naturali (fine della legislatura), o straordinari (dimissioni, sfiducia dei partiti). È indubbio che il Senatore Monti sia un individuo di caratura ineccepibile, capace di avere tuttora l’apprezzamento della maggioranza degli italiani. È altresì indubbio che la tecnocrazia sia incontestabile. Tutti i titolari dei diversi dicasteri, finalmente, sono dei tecnici, degli esperti posti a dirigere i settori di competenza: non sono dei semplici politici. C’è però un aspetto che il Governo Monti ha trascurato: ha varato manovre spesso impopolari, volute e imposte da partiti che altrimenti non avrebbero avuto il coraggio di agire (si vedano il Decreto svuota carceri, l’introduzione dell’Imu, l’appoggio ai palestinesi,…). Nei prossimi mesi, ci si può attendere un cambiamento di rotta, ovvero una direzione governativa volta a risolvere problemi urgentemente. Rimane l’incognita delle elezioni  anticipate, senza il sostegno del centro-destra. Politici codardi come Alfano, Bonino e Pannella hanno già dimostrato la propria incapacità. Il Governo dovrebbe riformare la legge elettorale e imporre alla finanza statale una direzione innovativa e utile, prima delle consultazioni. Tra i partiti degni di voto rimangono i movimenti di Di Pietro, Bossi e Maroni, Fini e Bersani.

06/12/2012