L'egemonia statunitense

Usciti vittoriosi dalla Guerra Fredda, gli Stati Uniti mostrano oggi tutte le contraddizioni di un sistema economico solo parzialmente sviluppato, che dispone di una struttura produttiva altamente evoluta, comparata ai malfunzionamenti tipici di un Paese Terzo. Il gigante economico statunitense riesce tuttora a imporre la propria superiorità al mondo, ma subisce l’antagonismo di altre nazioni industrializzate. Il Pil degli Usa resta il maggiore, ma Europa e Cina possono ambire alla posizione egemone in pochi decenni. In ambito strategico, la Us Army dispone di una potenza indiscutibile e comanda l’ordine mondiale. A Washington si decide il futuro di nazioni, regimi e individui. Nei diversi continenti, sono evidenti le posizioni egemoni di Iran (Stati arabi), Cina e Russia (Asia), Australia (Oceania), Sudafrica (Africa), Germania (Europa), Messico, Colombia e Brasile (Centro e Sud America). Le grandi organizzazioni regionali (Asean, Unione Europea, Nafta,…) e le alleanze militari assumono importanza notevole e si contrappongono alle politiche nazionaliste, di stampo opportunista. Il dollaro deve la propria diffusione internazionale alle rotative che producono milioni di biglietti ogni giorno. Le risorse naturali degli States sono notevoli. L’urbanizzazione di molti centri è migliorabile. La diffusione della mafia negli Stati Uniti è tale da far sospettare troppa tolleranza e un sistema giuridico non ancora definito secondo i regolamenti propri della normativa antimafia approvata in molte nazioni. Le gangs e i sodalizi mafiosi degradano l’ambiente di tutti gli abitati. Persino le principali corporations mantengono impiegati ai massimi livelli, riconducibili a gruppi mafiosi, che permeano ogni settore, oltre a propagare attività illegali. I siti atomici sono diffusi in tutti gli Stati. Essendo stata la nazione che sviluppò per prima gli ordigni nucleari, l’America dispone di tecnologie sia evolute, che antiche. L’arsenale non convenzionale ribadisce la potenza dell’esercito.
 
Los Angeles è una città grandiosa. Affacciata sulle coste del Pacifico, divisa tra i grattacieli di Downtown, i sobborghi poveri e gli isolati ricchi, in attesa di un (improbabile) evento sismico, la città più interessante d’America propaga nel mondo la propria cultura, soprattutto tramite la filmografia. L’atmosfera di Los Angeles è impareggiabile. Ogni elemento è <<great>>. La polizia monitora le strade. La gente si dimostra affabile. Il clima lambisce temperature tropicali. I sobborghi degli immigrati giacciono in condizioni ripugnanti. L’entroterra della California ospita la Silicon Valley, epicentro tecnologico dell’industria produttiva statunitense, curiosamente posto a limitata distanza dal Messico, dove l’etnia degli indios sviluppò e trasmise l’esperienza di Tenochtitlan. Il resto dello Stato è diviso tra grandi città e lande desertiche. I narcos importano tonnellate di sostanze illecite usando ogni possibile mezzo.

New York è un mito. Forse è solo un mito. Gli alti grattacieli, Brooklyn, Manhattan, il Bronx, Harlem e le altre divisioni dell’abitato esprimono la propria attrattiva, che suscita flashbacks impressi nell’immaginazione di tutti, ma il decadentismo dovuto alla delinquenza e all’immigrazione si distingue nettamente. New York è il porto di ingresso per migliaia di esuli provenienti dall’Africa o da altri continenti. Lo stile dell’architettura inglese è, a tratti, incredibilmente deteriorato. Il volto dell’Empire State Building sovrasta il centro. Turisti e abitanti riempiono gli isolati. Oltre la West Side inizia Harlem, zona popolata da residenti di colore, spesso dipendenti da crack. I newyorkesi sono segnati dall’utilizzo di narcotici. Le facce rovinate indicano l’uso di eroina, tuttora molto diffusa negli States. L’East River definisce i margini del Bronx. I neri si esprimono ritmando la voce a tempo di rap, o di gospel: cantano per ricordare lo schiavismo e le loro bands. Le radio trasmettono spesso servizi deviati. Si individua una differenza tra i comportamenti collettivi delle masse riconducibili alle varie etnie, che esprimono, a livello di razza, di nazione o di regione di provenienza e a livello personale, elementi specifici.


 





 
31/10/2012