Una commissione internazionale
indipendente delle Nazioni Unite ha indicato i crimini di guerra condotti in
Siria nell’ambito della repressione delle rivolte scaturite sull’onda dei
movimenti della Primavera Araba. La contestazione riguarda sia le truppe
governative, sia gli esponenti delle milizie dissidenti. Le due parti hanno
svolto operazioni comprendenti omicidi, torture, assassini illegittimi e
aggressioni. I soldati di Damasco e i guerriglieri della falange Shabiha sono i
maggiori colpevoli. Oggi, l’aviazione del regime ha colpito un ospedale di
Aleppo. Tre individui sono stati feriti. La zona è stata sorvolata varie volte dai
jets in azione. L’Esercito di Liberazione della Siria ha risposto sparando agli
aerei. I contrasti sono continuati negli isolati di Salaheddin e Bab el-Nasr. I
contingenti regolari hanno bersagliato un altro centro urbano nella stessa
regione. I rivoltosi hanno dichiarato che sono state registrate decine di vittime. Il
numero dei morti attestato oggi in tutta la nazione ha oltrepassato 200 unità. Gli
scontri tra i contingenti ufficiali e i rivoluzionari perdurano in diversi
abitati. Un camion con sostanze esplosive è esploso davanti ad un hotel di
Damasco, posto nei pressi di un compound militare, costituente
l’obiettivo dell’attentato. Nei giorni passati, i guerriglieri erano riusciti a
colpire un jet. L’Organizzazione per la Cooperazione Islamica ha sospeso la
partecipazione della Siria, visti gli esiti della guerriglia. Gli israeliani,
storici antagonisti dei siriani, stanno mantenendo un atteggiamento ondivago. Tel
Aviv ha una contesa aperta con la Siria per la regione del Golan, ricca di
idrocarburi. I palestinesi sono attivamente impegnati a sostegno dei miliziani
insorti, come i rivoluzionari libici, che hanno disposto un team di
guerriglieri. Al-Qaeda, tramite il proprio leader, Ayman al-Zawahiri, ha
avvalorato la rivoluzione, che potrà perdurare, o finire in pochi mesi.
15/08/2012