La Direzione
Investigativa Antimafia definì spesso la Stidda come un sodalizio criminale
separato da Cosa Nostra, evidenziando la sinergia esistente tra i due sistemi
delinquenziali. Fondata da Giuseppe Benevento e da Salvatore Calafato, la
Stidda si diffuse inizialmente nei comprensori di Agrigento, Gela, Favara,
Catania e Niscemi, ponendosi come un’associazione mafiosa analoga a Cosa
Nostra, con la quale non assume più un conflitto di interessi e dimostra adesso
una certa intesa. Espansasi in tutta Italia e all’estero, la Stidda è cresciuta,
fino a diventare sinonimo delle attività mafiose condotte nell’ambito del
comparto ricreazionale (discoteche, bar,…), è stata accettata dagli altri gruppi ('Ndrangheta, Camorra,...) ed è stata assorbita dalla Fininvest, che agisce in veste di organizzazione-ombrello per tutti i sodalizi. La connessione tra i narcotici e
gli stiddari, che utilizzano spesso il simbolo tatuato di una stella, è ovvia,
ma comporta una perdita di efficienza dovuta ai miliardi di euro spesi per
l’importazione di sostanze illecite da Stati sottosviluppati, che finanzia l'immigrazione.