La potenza atomica dell'Iran

L’Iran è una potenza atomica. Il regime di Teheran sta producendo armamenti illeciti ed è dotato di ordigni nucleari forniti da altre nazioni. Il livello di arricchimento dell’uranio dichiarato alle agenzie internazionali, pari a oltre il 20%, non è solo destinato a reattori per la produzione di elettricità, che richiedono una raffinazione dell’isotopo in percentuali non maggiori del 3,5%, ma implica l’impiego in ambito militare. Europa e Stati Uniti sono già in guerra con l’Iran. Da diversi anni, Teheran sostiene la resistenza armata condotta nei confronti degli eserciti alleati, soprattutto in Afghanistan. Come esponente di rilievo del movimento degli Stati non allineati, la nazione iraniana fornì persino il proprio appoggio alla guerriglia in Iraq. I contrasti tra il regime statuito da Khomeini e l’Ovest sono testimoniati da azioni di intelligence, sanzioni, scontri e rappresaglie militari. Gli attacchi all’ambasciata inglese, il drone statunitense abbattuto sopra lo spazio aereo dell’Iran, l’esplosione registrata in un sito atomico di Isfahan, le manovre navali nel Golfo Persico e i provvedimenti promossi dall’establishment di Teheran sono i fatti di rilievo più moderni. Il generale Salami ha spiegato di voler bloccare lo Stretto di Hormuz, da cui transita il 40% delle esportazioni globali di idrocarburi. I test missilistici previsti nella stessa zona sono stati parzialmente svolti. Le sanzioni applicate per il programma atomico di Ahmadinejad, d’altra parte, sono ineccepibili. Grazie al sostegno della Cina, della Russia, del Pakistan e di altre nazioni, l’Iran ha importato tecnologie, impianti, aerei, navi, missili, testate speciali e materiali nucleari, ribadendo il proprio ruolo egemone nella regione, di fronte alla posizione dell’Iraq, a cui gli Stati Uniti hanno fornito ampi armamenti. I problemi minacciati nello Stretto sono sostanzialmente esigui. Gli israeliani, nemici storici dell’Iran, restano un obiettivo primario delle aggressioni integraliste. Le rivoluzioni che hanno coinvolto altre nazioni arabe non sono riuscite a destabilizzare il Paese. Ahmadinejad è giovane, ma preferisce imporre un atteggiamento reazionario alla propria politica, per controllare le masse degli abitanti tramite un regime coercitivo. Il numero degli ordigni di cui dispone l’esercito dello Stato asiatico è sconosciuto, ma può superare decine di unità. Gli impianti destinati alla produzione di uranio arricchito (U235) sono Natanz, Qom e Abyek, ma il grado di sviluppo tecnologico raggiunto dagli iraniani può facilmente implicare l’utilizzo degli stessi principi scientifici e di tecnologie identiche in altri siti. Lo stesso centro di Qom, inoltre, presenta due siti sospetti. Il primo, destinato all’arricchimento, è posto a sud del lago di Hoz-e-Soltan, costeggiato dall’autostrada proveniente da Teheran. Il secondo è visibile nei pressi dell’aeroporto e include sia strutture nel sottosuolo, sia terrapieni spesso utilizzati per i test esplosivi delle testate e dei vettori. In Iran, la maggior parte dei centri urbani dispone di strutture atomiche per la produzione di elettricità, diffuse in tutti i Paesi arabi. I siti noti, rivolti alla sperimentazione e alla sintesi dei componenti delle reazioni atomiche, sono Anarak, Isfahan, Bushehr, Gaz, Shiraz, Fasa, Ardekan, Chalus, Bonab, Neka, Masshad, Esteghlal, Gachin (Gchine), Saghand, Damarand, Gamsar, Mo'allem Kalayeh, Yazd, Narigan, Zarigan, Qazvin, Karaj, Gorgan, Lashkar-Abad, Ramandeh, Parchin, Tabriz, Kolahdouz, Darkhovin, Tabas, Khondab e Arak. Esistono strutture illegali sconosciute alle autorità preposte alla loro supervisione.

31/12/2011