La fossa di Zvornik

Il fiume Drina
C'é una fossa comune che non é mai stata scandagliata precisamente in Bosnia. Si tratta del fiume Drina, che definisce la frontiera tra Bosnia e Serbia. A margine del centro urbano di Zvornik, una diga forma un lago artificiale. L'esistenza di una sepoltura collettiva é ribadita dai bosniaci e dai serbi. La Brigata Zvornik del Corpo d'Armata della Drina dell'Esercito della Repubblica Srpska (Vojska Republike Srpske) fu tra i contingenti più attivi durante l'eccidio che colpì la massa di disperati radunatasi a Potocari nel 1995, visto l'assedio e la conquista dell'enclave islamica di Srebrenica da parte dei serbi. L'esecuzione di oltre 8.000 arabi fu svolta da contingenti della Vrs, da unità di polizia serbo-bosniache e da paramilitari serbi. Al termine della guerra, i tecnici forensici delle Nazioni Unite indicarono la presenza di sepolture collettive. Furono registrate decine di fosse comuni, poste a scarsa distanza dalle strade che connettono Zvornik, Potocari e Tuzla, dovute al tentativo di interrare i resti dello sterminio. L'intera regione era posta sotto la responsabilità del Corpo d'Armata della Drina. I soldati serbo-bosniaci condussero il massacro e furono costretti a preparare tombe secondarie. L'utilizzo del fiume Drina per sbarazzarsi di numerosi cadaveri si rivelò una facile soluzione, diventata evidente.

Sarajevo, 31 maggio 2011

Alessandro Ceresa ©