I siti sospetti di Gheddafi in Libia comprendevano una struttura atta a fabbricare testate atomiche, utilizzabili tramite i vettori dei missili Scud. L’informazione è fornita dalla polizia di Tunisi, i cui esponenti si occupano di intelligence. L’impianto libico sospettato di produrre gli ordigni vietati è posto a ovest di Tripoli, tra l’abitato di Al Mayah e la power station di Janzour, che dispone sicuramente di tecnologie atomiche. L’intera zona presenta immobili dubbi, celati alla vista delle moltitudini da boschi e da recinzioni. L’impresa farmaceutica di Al Mayah era nota per la sintesi di elementi impiegabili in ambito militare. Nello stesso isolato, tra gli alberi di un bosco, si vedono i caseggiati del sito segreto e aperture che fanno supporre l’esistenza di stanze ubicate nel sottosuolo. La base militare di Al Mayah è posizionata tra l’azienda e la power station, come altri immobili sospetti, rivolti al sostegno delle attività illecite. Il contingente delle truppe governative ha fornito una decisa resistenza ai guerriglieri della rivoluzione diretti verso Tripoli. Tutta la costa mediterranea della Libia, peraltro, è piena di strutture destinate alla produzione di elettricità. L’impianto per la raffinazione del petrolio di Mellitah è spesso indicato tra i siti nucleari, come il centro elettrico di Zawiyah, a margine di cui c’è un istituto rinomato per gli addestramenti dei terroristi: la 7th April University. L’abitato di Zuara e il litorale alloggiano altri impianti ambigui. Abu Kammash dispone di una struttura che utilizza indubbiamente componenti nucleari. Da lontano, si vede una colonna di fuliggine alzarsi dai fabbricati. Il centro di Al Mayah è paragonato ai laboratori iraniani di Hemmat. Il porto di Tripoli, infine, ha almeno due siti sospetti: un fabbricato con reattori cilindrici e un gruppo di macchinari atti a definire gli isotopi di uranio da impiegare nei procedimenti fissili.
06/09/2011
Film: Impianti sospetti, il sito segreto di Mayah e strutture atomiche in Libia
