Sirte

Ordigni posti a margine di un checkpoint nei pressi di Zawiyah
Il mandato di arresto nei confronti di Gheddafi, di suo figlio Saif al-Islam e di Abdullah al-Senussi è categorico. L'Interpol, tramite il sistema Red Notice, ha imposto a tutti gli Stati l'incarcerazione del rais libico. Ieri, un contingente di truppe lealiste ha aggredito il terminal petrolifero di Ras Lanuf, infliggendo 15 vittime agli insorti. La zona alloggia persino un sito sospetto. Gli impianti sono stati prima incendiati da un gruppo di dipendenti. I soldati hanno quindi bersagliato le strutture, provenendo da un centro periferico. A Bani Walid e a Sirte, i rivoltosi sono stati respinti dallo sbarramento dell’artiglieria pesante dei militari di Gheddafi, che hanno utilizzato l’arsenale di bombe e di missili per tempestare le posizioni nemiche. Le strade dell’abitato di Bani Walid sono assoggettate a scontri tra commandos contrapposti dalla fine della settimana passata. Il bastione di Sirte resiste ampiamente all’aggressione di migliaia di rivoluzionari, obbligati a restare a una distanza rilevante dall’obiettivo, nonostante gli armamenti di cui dispongono. Gli howitzers dei vettori Grad sono adatti a lanciare ordigni terra-aria. Durante il weekend, i jets dell’aviazione occidentale hanno colpito un centinaio di targets strategici nei pressi di Sirte, Waddan, Bani Walid e Sabha, mirando a lanciamissili, mezzi Sam, blindati, sistemi radar, centri logistici e strutture di comando. Il blocco navale ha implicato la perlustrazione di numerosi bastimenti. L’Operazione Unified Protector è stata condotta grazie a oltre 22.000 interventi aerei, comprendenti 8.300 strikes. La rivoluzione libica ha fatto finire il regime di Gheddafi, che si sta nascondendo. Suo figlio Al-Saadi è espatriato. Il Primo Ministro del Governo di Bengasi, Jalil, ha sottolineato l’indispensabilità di costituire uno Stato di diritto a margine di un discorso allestito nella piazza principale di Tripoli. Secondo gli insorti, la produzione di idrocarburi in Libia è ripresa ed è destinata a svilupparsi. Adesso, i movimenti rivoluzionari arabi intendono eliminare i regimi di Bashar al-Assad in Siria e di Ahmadinejad in Iran.

13/09/2011