La Tunisia è una potenza atomica, nonostante compaia tra gli Stati firmatari dei trattati internazionali che proibiscono lo sviluppo delle relative tecnologie in ambito militare. L'esistenza di un ciclo definito di siti nucleari e l'opportunità di fabbricare ordigni con isotopi radioattivi rendono l'esercito di Tunisi un possibile utilizzatore di armi atomiche. Gli impianti sospetti sono numerosi e forniscono l'evidenza di essere destinati a procedimenti di defosforizzazione, arricchimento e reazione. I tunisini sono quindi in grado di estrarre minerali di uranio, di sintetizzare l'isotopo dal materiale grezzo, di produrre U235 e U238, di eseguire fissioni atomiche, di trattare il plutonio e gli altri elementi radioattivi di scarto, di destinare gli isotopi alla produzione di armi. Oltre ai siti individuabili, è attesa la realizzazione di altre strutture. I maggiori centri urbani dispongono regolarmente di impianti rivolti alla produzione di elettricità. Biserta, Tunisi, Kelibia, Hamma Oust, Sminja, Hammam Zriba, Ain Dhakker, El Haouaria, Sidi Bou, Sousse, Tataouine, Djerba, El Bathen, Sfax, Agareb, Bouchemma, Gabes e Kairouan alloggiano macchinari, reattori cilindrici, turbine e fabbricati normalmente utilizzati per le reazioni atomiche. I siti sono spesso nascosti o mimetizzati da altre industrie. La loro tecnologia, però, è nettamente riconoscibile. Il plutonio prodotto dagli impianti tunisini era spesso spedito in Libia per il trattamento ai fini militari. Lo stesso plutonio è un materiale altamente esplosivo, normalmente aggiunto alle testate per aumentare il loro potenziale. Gli ordigni che lo contengono presentano deflagrazioni maggiori e producono i tipici vapori fungiformi. La diffusione di tecnologie radioattive negli Stati arabi è tale da far ribadire la loro disponibilità di armi atomiche. Si tratta, adesso, di stabilire la quantità di testate e di ordigni a disposizione delle nazioni islamiche. Secondo l'intelligence del Regno Unito, la Tunisia ha 35.800 soldati, 12.000 paramilitari e 22.000 riservisti, separati nei diversi corpi. L'esercito è attrezzato con pistole e con mitragliatori di produzione occidentale. Gli howitzer e i mortai sono centinaia, così come i lanciamissili anti-tank e antiaerei, i blindati e i carroarmati Patton, Leopard, Amx, Kürassier e Bulldog. I radar forniscono la supervi sione dello spazio nazionale. L'aviazione dispone di aerei F16, F5E/F5F Tiger II, F-86F Sabre, C130 Hercules, Skyhawk II, L-410 Turbolet, Aero L-59T, Aermacchi, Piper Cub, Saab 91D Safir, Boeing 737 e Aeritalia G222. Gli elicotteri sono un centinaio (Defender, Gazelle, Pelican, Seahawk, Dauphin-II, Spirit, Agusta, Puma, Bell, Iroquois, Ecureuil, Alouette). I principali aeroporti militari sono posti a Biserta (Sidi-Ahmed), Gabes, Gafsa, Tunisi e Sfax, ma esistono altre basi nei maggiori scali. La marina ha una flotta di navi attrezzate con missili, adatte a monitorare tutte le coste. Da Kelibia, gli ordigni tunisini possono raggiungere Pantelleria e la Sicilia.
Film: Siti sospetti in Tunisia
05/06/2011