Gheddafi

Una base per missili Sam a Sabha
L’intensità degli attacchi alleati in Libia è cresciuta. Gheddafi deve fronteggiare differenti possibilità. L’esilio è probabilmente l’opportunità migliore. Il rais deve accettare la propria destituzione. Gli aerei della Nato conducono bombardamenti precisi e attaccano obiettivi strategici delle forze libiche. Ieri, sono stati colpiti diversi centri: il comando del regime, la 32a Brigata e altre strutture. La contraerea di Tripoli spara spesso ai jets alleati. Il centro urbano resta saldamente nelle mani delle truppe del regime. Gheddafi è rinchiuso nel proprio bunker, ma dimostra di non voler abbandonare il potere, nonostante tutte le pressioni militari e diplomatiche. L’assedio dell’esercito di Tripoli a Misurata, però, è stato giudicato un crimine. Se il Governo degli insorti sarà capace di conservare la propria egemonia, la Libia rimarrà spezzata in due frazioni. Dopo settimane di monitoraggio delle intenzioni dell’opposizione, gli Stati Uniti si sono decisi a supportare la resistenza con 25 milioni di dollari di aiuti. È indubbio che l’attacco occidentale sia giusto, sotto il profilo del diritto internazionale, così come è inammissibile che Gheddafi mantenga la propria leadership, di fronte ad un dissenso estesosi a tutta la nazione. Nell’ambito dello schieramento alleato, la posizione di Sarkozy appare condivisibile. Parigi ha chiuso i confini agli immigrati e ha attribuito al proprio esercito un ruolo d’élite, nell’ambito di una coalizione impegnata a colpire Gheddafi. L’ondata di immigrazione non è assolutamente sostenibile per l’Europa e questo fatto dovrà essere recepito da tutti i politici. In Libia, al-Qaeda è infiltrata sia tra i rivoltosi, sia tra le truppe del regime. L’intervento dell’Alleanza Atlantica ha suscitato la reazione di Ayman al-Zawahiri, che ha chiesto ai qaedisti di opporsi alla Nato. Lo stesso movimento internazionale islamico, però, ha appoggiato le istanze delle rivoluzioni in tutti gli Stati arabi. I disordini esplosi in Siria ribadiscono la volontà di rivolta nei confronti dei regimi intransigenti.

20/04/2011