Zagaria

Indagato dal 1995 per associazione di tipo mafioso, assassinio, ricatti, rapine e altro, Michele Zagaria è una delle ultime primule rosse dei Casalesi. Originario di San Cipriano d’Aversa, Zagaria nacque nel 1958 e si inserì all’apice del consorzio delinquenziale casertano, giungendo ad occuparsi di appalti che riguardarono inesplicabilmente le linee ferroviarie regionali, la Tav, un carcere e una base radar della Nato. Il procedimento Spartacus sancì la condanna all’ergastolo del camorrista, assieme agli altri massimi esponenti del gruppo dei Casalesi, arrestati e imprigionati: Francesco Schiavone, Antonio Iovine, Francesco Bidognetti, R. Diana, Giuseppe Caterino, Cipriano D'Alessandro, Alfredo Zara, Enrico Martinelli, Sebastiano Panaro, Giuseppe Russo, Walter Schiavone, Luigi Venosa e Vincenzo Zagaria. Contemporaneamente, Giuseppe Russo, Luigi Diana, Pasquale Apicella, Dario De Simone, Antonio Basco, Nicola Pezzella, Franco Di Bona, Carmine Schiavone, Guido Mercurio, Corrado De Luca, Alberto Di Tella, Giuseppe Quadrano, Vincenzo Della Corte e Vincenzo Schiavone furono assoggettati a sanzioni inferiori. Solo Mario Caterino e lo stesso Michele Zagaria, tra i condannati all’ergastolo, restano quindi ricercati e si pongono al vertice del cartello dei Casalesi. Il sodalizio casertano non ha interrotto i propri affari, ribadisce la propria egemonia ed è attivo in ambiti diversi: appalti, mercato del cemento, edilizia, traffico di droga, riciclaggio, smaltimento di rifiuti tossici, immondizia, distribuzione di prodotti essenziali, ricatti, pizzi e decisioni politiche. La condanna di Nicola Cosentino (Pdl) ha confermato le connessioni tra i politici e la Camorra, che mostra una gerarchia sovraordinata. L’ordine di custodia cautelare in carcere che ha colpito Carmine Zagaria, fratello del latitante, ha stretto il cerchio di contatti attorno allo stesso Michele Zagaria.

09/02/2011