Nassiriya

Un humvee dell'esercito iracheno
La Camera di Commercio di Nassiriya è alloggiata a fianco di uno dei maggiori ponti del centro urbano. Verso la fine del 2003, un camion imbottito di tritolo si lanciò contro l'entrata dell'immobile, esplodendo e uccidendo dei soldati italiani arruolati dal contingente dei Carabinieri di stanza nell'abitato, resosi operativo in Iraq. L'attentato sventrò il fabbricato. Le ambulanze e le unità mediche prestarono i primi aiuti a oltre un centinaio di feriti. La strage di Nassiriya resta una delle maggiori perdite subite dalle truppe italiane impegnate all'estero. La Camera di Commercio, adesso, è stata ristrutturata. Si nota solo una garitta, traforata da proiettili. Immobili governativi e abitazioni contraddistinguono l'isolato. Le strade sono spesso sconnesse e mostrano bordi pieni di detriti. I ponti sono instabili. Le postazioni della polizia monitorano i punti strategici. Nassiriya è uno dei più grandi insediamenti dell'Iraq. Lo sviluppo promosso dagli statunitensi è stato demandato agli italiani. La base aerea americana di Tallil non dista molto. I residenti, le forze irregolari, i reparti dell'esercito e le unità della polizia costituirono la resistenza più agguerrita nei confronti dei soldati alleati. Il campo di Tallil ospita adesso migliaia di statunitensi ed è tuttora l'obiettivo di ordigni e di attacchi. I poliziotti iracheni svolgono un monitoraggio capillare. L'esercito Usa, nell'ambito del ruolo assunto dal 31 agosto, affianca i soldati iracheni per svolgere gli adempimenti previsti dagli accordi bilaterali. Gli incidenti tra sunniti e sciiti giungono a colpire persino gli hotel. Nassiriya offre talvolta spazi piacevoli, destinati a bar e a ristoranti. La scabbia, impressa sul viso degli anziani, testimonia la diffusione dell'antropofagia. Le squadre della morte del Dicastero dell'Interno non colpirono questa zona, concentrando le proprie azioni a Baghdad. Gli iracheni hanno voluto la fine della guerra, per allontanare le forze d'occupazione statunitensi. Stabilità e tranquillità non potranno che aiutare lo sviluppo dell'Iraq. Tra Bassora e Nassiriya, il deserto offre lo spettacolo unico rappresentato dai giacimenti di idrocarburi. I bagliori delle fiamme sprigionate dai pozzi spezzano l'orizzonte. I soldati dei checkpoints bloccano le macchine saltuariamente e registrano i dati dei sospetti. Il profumo del petrolio pervade l'atmosfera. Il gas che fuoriesce dalle colonne di acciaio brucia inutilmente, come le bolle di combustibile che affiorano tra dune, rocce e sabbia. L'evoluzione tecnologica degli impianti estrattivi è tuttora insufficiente. Gli sprechi di materiali infiammabili sono dispendiosi, così come le dispersioni di liquidi dovute alle tubature degli oleodotti.

19/10/2010