Le zone che ospitano Osama bin Laden e i reparti di al-Qaida sono assoggettate a scontri, sia in Afghanistan, sia in Pakistan. Il comandante di al-Qaida rimane asserragliato tra Tora Bora, Gayan, Bak e Derang, nelle province di Paktya, Nangarhar, Khowst e Paktika, tra Parachinar, Shalozan e Miranshah, nelle agenzie di Kurram, Waziristan e Khyber. I suoi plotoni riescono ad agire comodamente fino a Jalalabad e Peshawar e gli forniscono una linea di protezione, ma il loro comandante subisce la manovra a <<tenaglia>> svolta da soldati occidentali e pakistani. Osama raggiunse sicuramente Kabul e Islamabad negli anni passati. I talebani e i miliziani di al-Qaida attaccano le truppe della Nato in tutto l’Afghanistan, dove dispongono di innumerevoli basi. Il centro operativo del loro leader è Tora Bora. Secondo i pakistani, bin Laden ha alloggiato la propria famiglia a Parachinar, insediamento di retrovia sfruttato come rifugio oltreconfine per i momenti di difficoltà. Il comandante delle milizie islamiche, Omar e al-Zawahiri ottengono l’ospitalità tollerante della polizia. I soldati di Islamabad fanno capire che Osama agisce in Waziristan. Wana e i monti tra i due Stati forniscono quindi un terzo centro di copertura. Due professori del Massachusetts Institute of Technology, Gillespie e Agnew, individuarono, nei dintorni di Parachinar, i probabili insediamenti di bin Laden. Nella stessa zona, al-Qaida sfrutta degli abitati, atti a fornire supporto logistico a decine di guerriglieri. Bin Laden utilizza dei soldi ed è costretto ad appoggiarsi ad istituti finanziari, sia in Afghanistan, che in Pakistan, dove può disporre anche di un telefono mobile. I profitti destinati alla guerriglia provengono soprattutto dal traffico di droga. Il riciclaggio è ampiamente usato da al-Qaida. Un esponente al vertice del movimento, Khalid Sheikh Mohammed, indicato come mastermind degli attacchi di Washington e di New York, fu arrestato nel 2003 a Rawalpindi, grazie all’intercettazione del suo telefono satellitare. I rilievi pakistani e afgani ospitano tanti gruppi di nomadi e di guerriglieri, vestiti come talebani, che si inerpicano verso le proprie abitazioni, improvvisate in vetta ai pendii. Al-Qaida è composta spesso da questi disperati, che forniscono l’impressione di essere sbandati e primitivi. Nei mesi invernali, bin Laden e i qaedisti sono costretti a ripararsi in abitazioni stabili, nei centri urbani e possono essere agevolmente catturati.
31/08/2010